Brahms e Mozart per Conlon

A Bologna con l'Orchestra del Comunale.

GD

29 aprile 2025 • 2 minuti di lettura

Conlon e l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna (Foto Andrea Ranzi)
Conlon e l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna (Foto Andrea Ranzi)

Bologna, Teatro Auditorium Manzoni

Conlon e l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

24/04/2025 - 24/04/2025

James Conlon, l’esperto direttore dell’Opera di Los Angeles torna a Bologna alla guida dell’Orchestra del Teatro Comunale per un concerto che affianca argutamente pagine di Mozart e di Brahms, al quale è dedicata la stagione sinfonica con un intero ciclo.

La serata si apre con l’ouverture di Lucio Silla , opera giovanile mozartiana, diretta da Conlon in modo solido e composto. L’equilibrio tra le sezioni orchestrali è ottimo: il dialogo tra archi e legni risulta intenso e bilanciato e in generale un’efficace gestione delle dinamiche, in particolare nei crescendo, garantisce una buona esecuzione.

Seguono gli intermezzi orchestrali tratti dalle musiche di scena per il dramma Thamos, re d’Egitto . Sebbene all’inizio gli aspetti più drammatici della composizione vengano infelicemente trascurati da un’ostinata ricerca della musicalità, Conlon riesce soprattutto negli ultimi due intermezzi a farli riemergere sottolineando i contrasti tra le sezioni in tonalità minore, cupe e fatalmente tragiche, e quelle in maggiore, prima serene e brillanti, a tratti spiritose, infine eroiche.

Dopo l’intervallo, Conlon dirige la Sinfonia n. 2 in Re maggiore di Brahms ottenendo un’esecuzione con sufficienti contrasti interni ai movimenti, ma troppo uniforme orizzontalmente. Il risultato è un’interpretazione coerente, ma di conseguenza poco raffinata. L’ Allegro non troppo convince per vigore e per il riuscito equilibrio tra musicalità e drammaticità. Invece, la commovente poeticità pastorale dell’ Adagio non troppo è spiacevolmente compromessa da un suono orchestrale con troppe “effe” e da una direzione eccessivamente e inopportunamente fedele al carattere imperioso e tragico del primo movimento, da cui il secondo sembra goffamente generato. L’ Allegretto grazioso. Presto ma non assai riesce gradevolmente a suscitare un senso di malinconia anche nei momenti più dolci e rilassati. Infine, l’ Allegro con spirito con il suo impeto violento e il finale travolgente strappa i calorosi appalusi del pubblico, in particolare per la sezione degli ottoni, veri protagonisti della sinfonia.