Barocco contemporaneo

I Bassifondi aprono la stagione invernale del Centro di Musica Barocca di Venezia

Recensione
classica
Centro veneziano per la musica barocca Venezia
01 Novembre 2015
Per l’apertura della sua seconda stagione invernale, il Centro per la Musica Barocca di Venezia guarda all’Europa musicale pre-bachiana. Al Teatrino di Palazzo Grassi approdano i tre musicisti de I Bassifondi con il programma “Alfabeto falso”, già presentato in numerose serate dal giovane ensemble strumentale fondato nel 2014 da Simone Vallerotonda. La serata presenta un’antologia di opere fra le più rappresentative della prima metà del ’600 scritte da compositori prevalentemente di area italiana e spagnola, i cui nomi forse dicono poco all’ascoltatore moderno (e qui andrebbe fatto un appunto sulla scarsità di informazioni fornite al pubblico dagli organizzatori), ma fondamentali nello sviluppo anche teorico della musica per liuto, tiorba, chitarra barocca e consanguinei. Il titolo del concerto è lo stesso Vallerotonda a spiegarlo al pubblico, dopo la prima sequenza di tre brani di Giovanni Paolo Foscarini, autore del primo trattato di intavolatura pubblicato in territorio italiano nel XVII secolo: l’alfabeto falso, in contrasto a quello ordinario sviluppato per gli strumenti a corde, era quello con note estranee all’accordo, ossia come la “blue note” del blues o del jazz. E c’è molto di jazz nel gusto per l’improvvisazione del trio, scelta interpretativa oggi obbligata per far rivivere lo spirito più vicino all’intenzione originaria della musica, spesso solo accennata nella pagina scritta. Contaminazione è l’altra parola chiave della serata: licenze ritmiche ma anche suoni di bonghi, maracas, guayo che aggiungono una patina etnica a molte composizioni, non solo a quelle del “Codex Saldivar” dello spagnolo Santiago de Murcia, ritrovato a Città del Messico, che comprendono anche la primissima “combia” (qui “Cumbées”) oltre a muecas e tarantelle, ma anche nel bongo delle “Scaramanzie” di Antonio Carbonchi. Non meno vitali i pezzi solistici per tiorba o per calascione, il “basso” seicentesco, nelle composizioni del veneziano Johann Hieronimus Kapsberger, più intonati a modalità esecutive più convenzionali. Serata di scoperte guidata con rigore creativo da Simone Vallerotonda, alla tiorba e chitarra barocca, con Josep Maria Marti-Duran al colascione e chitarra battente e da Gabriele Miracle alle percussioni. Applausi, due bis.

Note: Concerto di apertura della stagione concertistica invernale del Venice Centre for Baroque Music.

Interpreti: Simone Vallerotonda (tiorba, chitarra e direzione), Josep Maria Marti-Duran (colascione basso e chitarra battente) e Gabriele Miracle (percussioni)

Orchestra: I Bassifondi

Direttore: Simone Vallerotonda

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo