Bach trasversale

A Lipsia l'apertura del BachFest 2013

Recensione
classica
Bachfest Lipsia
14 Giugno 2013
Far parlare Bach a diverse generazioni, rompendo eventuali barriere socio-culturali è il non facile compito che il BachFest da anni persegue. Al di là del successo, ciò che più colpisce di questo festival (o festa secondo la definizione degli organizzatori) è la partecipazione davvero trasversale grazie a un programma non musealmente celebrativo. Inizio obbligato di qualsiasi percorso è ovviamente la Thomaskirche, nella quale si apriva la festa con un concerto vetrina inevitabilmente ufficiale con il favoloso Thomanerchor e un programma variegato, che curiosamente affidava al “Messiah” di Hänel la chiave dell’edizione 2013: la vita di Cristo. Le note di Bach e delle più pure si ascoltavano alla Gewandhaus nelle sei cantate di Natale con l’orchestra di casa in versione ridotta e lo straordinario coro Tenebrae diretti da Trevor Pinnock, prova vivente di come la semplicità sia una lunga conquista. Grande musica strumentale nella Nikolaikirche con la Freiburger Barockorchester in un programma che esaltava il brillante virtuosismo dei suoi musicisti e del “guest” Andreas Staier. Fra i giovani, si ascoltavano i due vincitori del concorso Bach 2012: la violoncellista Ditta Rohmann in due suite bachiane e la n. 3 di Britten, e la grazia del tenore David Szigetvari in arie barocche. Esclusivamente per non bigotti i partecipatissimi concerti all’aperto nel Markt con i giovanissimi gotici Molllust fra opera e metal, i ritmi e sonorità fra classica e techno dell’energetico trio Aufgang (Francesco Tristano e Rami Khalifé al piano e tastiere, e Aymeric Westrich alle percussioni) e le fantasiose re-invenzioni bachiane della pianista Simone Dinnerstein con l’Absolute Ensemble di Kristjan Järvi. I primi tre giorni della festa di Lipsia lo confermano: Bach è vivo. Si continua fino al 23.

Note: Il BachFest dal 14 al 23 giugno a Lipsia.

Interpreti: Ullrich Böhme (organo), Gesine Adler (soprano), Matthias Rexroth (altus), Martin Petzold (tenor), Matthias Vieweg (bass), Thomanerchor Leipzig, Gewandhausorchester Leipzig, Georg Christoph Biller (direttore); Ditta Rohmann (violoncello); molllust (Janika Groß, vocal e piano; Frank Schumacher, voical e chitarra; Luisa Bauer, violino; Lisa Hellner, violoncello; Johannes Hank, basso; Tommaso Soru, percussioni); Freiburger Barockorchester con Andreas Staier (cembalo); Aufgang (Francesco Tristano, Rami Khalifé, Aymeric Westrich); David Szigetvari (tenore) e Robert Schroter (cembalo e organo); Malin Christensson (soprano), Marie-Claude Chappuis (mezzosoprano), Daniel Johannsen (tenore), Johannes Weisser (baritono), Tenebrae Choir, Gewandhausorchester Leipzig, Trevor Pinnock (direttore); Simone Dinnerstein (pianoforte), Absolute Ensemble, Kristjan Järvi (direttore)

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo