Aida da dimenticare

Fischi e molto disappunto per la prima di Aida all’Opera di Lipsia.

Recensione
classica
Opera di Lipsia (Oper Leipzig) Lipsia
Giuseppe Verdi
01 Novembre 2008
Dell’Aida scritta da Verdi su libretto di Ghislanzoni ne è rimasta solo la musica nella rappresentazione andata in scena il 1 novembre all’Opera di Lipsia. Ricordate i bei costumi egiziani, le piramidi, le sale del palazzo del Re, il tempio, le rive del Nilo, l’ingresso della città che si è abituati a vedere in Aida? Nulla di tutto questo c’era in scena. Una piccola stanza piastrellata è stato l’unico ambiente in cui si è svolta tutta l’opera per volere del regista Peter Konwitschny. La modernità portata all’estremo non ha fatto comparire il coro, che ha cantato sempre dal retroscena, a volte anche con microfoni. Cerimonie solenni e danza delle sacerdotesse avrebbe voluto vedere il pubblico nella seconda scena dell’Atto I, che invece è stata trasformata nella simulazione di un atto sessuale. La conseguenza? Fischi e disappunto si sono levati a scena aperta. Stessa reazione per la marcia di trionfo. Non sembrava di assistere all’Aida bensì ad uno spettacolo grottesco tra il cabaret ed il circo. Il re, Amneris, Ramfis appaiono con cappellini colorati, fischietti, bicchieri e champagne. Sembrano festeggiare il Capodanno più che il ritorno di Radames vincitore. E qui finalmente si vede il coro! Il retroscena si apre, il coro canta seduto, con spartiti e leggii, diretto dal suo maestro. Scelte molto discutibili quelle del nuovo regista dell’Opera lipsiense, accolto dai fischi al posto dell’applauso finale. Per fortuna a salvare la serata c’è stata la toccante interpretazione di Carlo Ventre in Radames e la profonda voce di Paolo Gavanelli in Amonasro. L’Aida di Sylvie Valayre è stata tecnicamente perfetta; mancava però un pò in sonorità ed interpretazione. Migliore nel registro acuto che in quello basso la voce di Natascha Petrinsky, Amneris, molto sensuale per scelta di regia.

Interpreti: Il Re: James Moellenhoff Amneris: Natascha Petrinsky Aida: Sylvie Valayre Radames: Carlo Ventre (1.11., 9.11., 16.11) Gustavo Porta (3.12., 7.12., 30.12.) Ramfis: Danilo Rigosa Amonasro: Paolo Gavanelli Il Messaggero: Michael Chu Una Sacerdotessa: Viktorija Kaminskaite

Regia: Peter Komwitschny

Scene: Joerg Kossdorff

Costumi: Michaela Mayer-Michnay

Orchestra: Orchestra della Gewandhaus - Lipsia

Direttore: Axel Kober

Coro: Coro dell'Opera di Lipsia

Maestro Coro: Soeren Eckhoff

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo

classica

Napoli: per il Maggio della Musica