Early Music Stories #134

Le riflessioni palestriniane della conclusione del festival FloReMus

PS

13 ottobre 2025 • 2 minuti di lettura

L'Homme Armé durante la prova (Cenacolo del Fuligno) © Paolo Scarnecchia
L'Homme Armé durante la prova (Cenacolo del Fuligno) © Paolo Scarnecchia

L’ultimo concerto della IX edizione del festival FloReMus – Rinascimento musicale fiorentino è stato presentato il 25 settembre dall’ensemble L’Homme Armé diretto da Fabio Lombardo, nella splendida cornice del Cenacolo del Fuligno di Firenze ornato dall’affresco dell’Ultima cena attribuito a Perugino.

Il programma, intitolato “Virgo et mater, intorno alla musica sacra di Giovanni Pierluigi da Palestrina”, è stato costruito come un gioco di specchi tra madrigali,  chanson e intavolature per organo, e movimenti tratti da due messe parodia del compositore rinascimentale, la Missa I toni, overo Io mi sono giovinetta, e la Missa Sine nomine (Je suis déshéritée), oltre ai quali l’ensemble ha intonato anche il mottetto Tribularer si nescirem e lo Stabat mater.

Per dimostrare l’importanza del compositore italiano nel contesto della cultura musicale dell’epoca è stato eseguito anche un movimento dalla Missa super Io son ferito di Orlando di Lasso, costruita sull’omonimo madrigale di Palestrina, senza dimenticare le radici della polifonia franco fiamminga che hanno alimentato la fioritura della polifonia rinascimentale italiana del Cinquecento, rappresentate dal mottetto O Virgo prudentissima di Josquin con il quale è iniziato il conccerto.

Nell’intervista a Fabio Lombardo sono presenti numerosi esempi musicali che rispecchiano le riflessioni sulle scelte del programma nel quale la musica di  Palestrina è presentata in un quadro che valorizza la sua qualità artistica.