Verona dice no a Abdrazakov
La Fondazione Arena di Verona comunica che il basso russo non canterà nel “Don Giovanni” mozartiano al Filarmonico il prossimo gennaio
07 novembre 2025 • 2 minuti di lettura
Con una stringatissima comunicazione la Fondazione Arena di Verona informa che “lldar Abdrazakov non prenderà parte all'opera Don Giovanni, in programma al Teatro Filarmonico di Verona dal 18 al 25 gennaio 2026.” Dunque, niente Mozart in Italia per il grande basso russo accusato di essere molto vicino al Presidente della Federazione russa Vladimir Putin. Già nello scorso gennaio, tale vicinanza era costata la cancellazione di un recital del basso in programma al Teatro San Carlo fra le polemiche. Tale precedente non aveva tuttavia dissuaso la direzione della Fondazione Arena di Verona dall’affidargli il ruolo del protagonista nella ripresa della produzione veronese al Teatro Filarmonico in gennaio.
La decisione del teatro lirico veronese segue l’appello alla Fondazione Arena dell’Associazione “Liberi oltre le illusioni” a cancellare la partecipazione del basso e la campagna lanciata dalla Fondazione Anti-Corruzione, creata da Aleksej Naval’nyj, il grande oppositore di Putin deceduto nella colonia penale di Yamalo-Nenets nel 2024. In particolare, le accuse rivolte a Abdrazakov dalla Fondazione Anti-Corruzione sono di essere un “sostenitore dichiarato di Vladimir Putin e suo rappresentante ufficiale alle elezioni presidenziali russe del 2024” nonché di essere membro del neocostituito Consiglio presidenziale per la cultura e di essersi esibito in importanti eventi di propaganda organizzati dalle autorità russe. La Fondazione accusa, inoltre, il basso di aver ricevuto regolarmente onorificenze statali ed elogi personali da parte di Putin, oltre ad essere “utilizzato dal regime come simbolo di ‘sostegno culturale’”. I suoi accusatori puntano anche il dito sulla nomina a direttore del Teatro dell’Opera e del Balletto di Sebastopoli nella Crimea occupata dalla Russia che contribuirebbe “a normalizzare l’annessione del territorio ucraino”. Su questa base, la Fondazione Anti-Corruzione sollecitava la rimozione di Ildar Abdrazakov dal cast del Don Giovanni nel gennaio 2026 e la sua sostituzione con un altro artista, auspicando che “non sia mai più invitato a esibirsi in Europa”.
Se la Fondazione Arena di Verona non offre per ora alcuna spiegazione sulla decisione, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli in una nota dichiara di approvare la scelta del Teatro Filarmonico di Verona. Il Ministro aggiunge che “non si tratta principalmente d’una questione di sicurezza, pur importantissima: le arti e più in generale la cultura russa, al pari delle altre, sono sempre benvenute in Italia quando rappresentano un veicolo di dialogo e pacificazione fra i popoli. Non così, invece, quando diventano lo strumento di propaganda al servizio di un potere dispotico che non può e non deve avere diritto di cittadinanza nel mondo libero”. Esulta, invece, la Fondazione Anti-Corruzione, che nel proprio sito scrive: “Lo spettacolo del complice e confidente di Putin, Ildar Abdrazakov, è stato cancellato! Insieme, abbiamo fatto in modo che non ci fosse più posto per un propagandista di Putin sui palcoscenici italiani.”