La stagione 2026 al Filarmonico di Verona
Da gennaio a dicembre 5 produzioni liriche, 2 balletti e 8 concerti sinfonici, oltre a tournée nei teatri del Veneto, a Parma e in Australia
13 ottobre 2025 • 4 minuti di lettura
Presentata la stagione artistica 2026 al Teatro Filarmonico della Fondazione Arena di Verona: saranno ben 42 le serate di spettacolo tra opera, danza e concerti sinfonici, a cui si sommeranno le prove aperte alle scuole, gli spettacoli per giovani e famiglie, i corsi per voci bianche e numerosi appuntamenti fuori sede, dalle recite di Aida in Australia alla tournée dei concerti sinfonici nei teatri di tradizione del Veneto.
La stagione d’opera e balletto fatta di cinque produzioni liriche e due balletti si inaugurerà il 18gennaio con Don Giovanni nell’ambito del Festival “Mozart a Verona” nell’allestimento di Fondazione Arena con la regia e le scene di Enrico Stinchelli, i costumi di Maurizio Millenotti e la direzione musicale di Francesco Lanzillotta. Protagonista sarà Ildar Abdrazakov di un cast che comprende, fra gli altri, Gilda Fiume, Marta Torbidoni e Iván Ayón Rivas. In febbraio, in occasione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, il palcoscenico del Teatro Ristori accoglierà L’Olimpiade di Antonio Vivaldi nella recente produzione del Théâtre des Champs-Élysées con la regia di Emmanuel Daumas, le coreografie di Raphaëlle Delaunay, le scene di Alban Ho Van e i costumi di Marie La Rocca. Nel cast vocale Nicolò Balducci, Josè Maria Lo Monaco, Christian Senn mentre la direzione musicale è affidata a Giulio Prandi. Dal 22 marzo sarà la volta del Falstaff di Verdi, ad un anno di distanza dalla messa in scena dell’omonimo titolo di Salieri, in un allestimento del Teatro Regio di Parma con la regia di Jacopo Spirei, le scene di Nikolaus Webern, i costumi di Silvia Aymonino e la direzione musicale di Giuseppe Grazioli. Al Filarmonico, protagonista sarà Marco Filippo Romano accanto a Luca Micheletti, Marta Mari, Vittoriana De Amicis, Anna Maria Chiuri e Marianna Mappa.
Dopo la parentesi estiva quando si svolgerà il 103° Arena di Verona Opera Festival, l’opera torna al Filarmonico dal 25 ottobre con Amelia al ballo di Menotti, per la prima volta a Verona, preceduta dal balletto stravinskiano Jeu de cartes, in una nuova produzione della Fondazione Arena di Verona con la direzione di Francesco Ommassini, regia, scene e costumi di Filippo Tonon e la coreografia di Matteo Levaggi. Dal 22 novembre torna La Bohème pucciniana, nella produzione del 2022 con la regia di Stefano Trespidi, le scene di Juan Guillermo Nova e i costumi di Silvia Bonetti. In questa ripresa la direzione musicale sarà assicurata da Gianna Fratta, mentre protagonisti saranno Galeano Salas, Christian Federici e Bianca Tognocchi. Chiusura di stagione con un classico del balletto: dal 13 dicembre sul palcoscenico del Filarmonico torna Il Lago dei cigni nell’allestimento del 2024 con la coreografia di Evgenij Polyakov, le scene di Michele Olcese, i costumi di Francesco Morabito e la direzione di Patrick Lange. La stessa produzione sarà portata in tournée al Teatro Regio di Parma nel 2026.
Per la stagione sinfonica sono in cartellone otto appuntamenti in doppia data, ai quali, per molti concerti, si aggiungerà una terza replica in diverse città del Veneto come Rovigo, Treviso, Schio e Vicenza. I programmi spazieranno dal Settecento alla contemporaneità, con un focus particolare sul repertorio tardoromantico e sul Novecento storico, senza trascurare nuove commissioni in prima assoluta. Proseguiranno anche le integrali sinfoniche dedicate a Mahler, Bartók, Brahms avviate nelle stagioni più recenti. Apre la stagione il 3 aprile la Petite Messe Solennelle di Rossini con la direzione di Sebastiano Rolli e i solisti Vasilisa Berzhanskaya, Anna Werle, Dave Monaco e Michele Pertusi. Fra gli altri appuntamenti, la novità di Carlo Galante Quadreria eseguita fra il Concerto per violoncello e orchestra di Antonín Dvořák (solista Johannes Moser) e Quadri di un’esposizione di Musorgskij sotto la direzione di Ramón Tebar (17 e 18 aprile), la Missa solemnis di Beethoven con la direzione di Wolfram Christ e i solisti Athanasia Zöhrer, Katrin Wundsam, Sebastian Kohlhepp e Johannes Weisser (8 e 9 maggio), e il Concerto per pianoforte e orchestra op. 16 di Grieg (solista Alelsandr Malofeev) e il Concerto per orchestra BB 123 di Bartók con la direzione di Alpesh Chauhan (22 e 23 maggio). In chiusura di stagione il Concerto per tromba e orchestra WoO 1 di Hummel (solista Sergej Nakarjakov) e la Serenata n. 2 per piccola orchestra op. 16 di Brahms con la direzione di Dmitri Jurowski (6 e 7 novembre).
Nella nuova stagione è anche annunciato il ritorno di attività collaterali come la rassegna da camera Musei in Musica e la stagione Arena Young.