Torna Festival Aperto
A Reggio Emilia dal 19 settembre al 22 novembre la XVII edizione sul tema “La marea montante dell'osceno”
17 settembre 2025 • 2 minuti di lettura
Dal 19 settembre al 22 novembre 2025 si svolgerà a Reggio Emilia la la XVII edizione di Festival Aperto, proponendo un ricco cartellone che – tra Teatro Municipale Valli, Teatro Ariosto, Teatro Cavallerizza e Sala Verdi - accoglierà musicisti, danzatori, performer, coreografi, artisti italiani e internazionali, attivando nuove reti e collaborazioni e rinnovandone altre. Una costellazione di artisti internazionali e italiani che si appresta ad attraversare le frontiere tra generi, culture e linguaggi in un programma che continua ad interrogarsi sul nostro presente. Un programma in cui musica e danza contemporanea si incontrano e contaminano con altre discipline, linguaggi, saperi. Tra memoria e futuro, tra radici identitarie e visioni cosmiche, la musica si fa atto politico, poesia sonora, spazio di incontro.
“La marea montante dell'osceno” (uno spettacolo osceno, da ob-skené: che non-pertiene-alla-scena) è il tema programmatico per questo 2025, declinato in un percorso che offrirà 31 spettacoli, 60 repliche, 16 produzioni e coproduzioni, 9 prime assolute, 15 prime italiane.
Inaugura FestivalAperto il 19 settembre l’omaggio a Julius Eastman con Without blood there is no cause, oratorio pagano che restituisce la complessità di un compositore afroamericano, queer e radicale, scomparso appena 50enne nel 1990. La sua figura emerge nella potente tessitura di voci, pianoforti, cori e gospel, evocando le tensioni dell’America conservatrice, la spiritualità black e la musica come atto di liberazione.
Cambiando punto di vista, sperimentare è anche attraversare i confini del suono e della percezione. Lo fanno Lorenzo Bianchi Hoesch, Fabrizio Cassol, Adèle Viret in Notes on the memory of notes (26/09), progetto che fonde elettronica, sax e violoncello in una scrittura fluida.
Qualche giorno dopo troviamo Maxima Immoralia (05/10) opera da camera commissionata a Orazio Sciortino che adotta testi della nostra letteratura dei sec. XIII-XV, per un excursus nel disinibito eros medioevale e nella cultura popolare. A rendere omaggio al pensiero critico e visionario è Massimo Zamboni con P.P.P. Profezia è Predire il Presente (01/11) concerto dedicato a Pasolini a 50 anni dalla sua uccisione.
Ancora, l'avanguardia jazz si cimenta in un'opera: This ever existence flare (08/11) opera sperimentale e multimediale di Rob Mazurek, basata su testi fantascientifici e filosofici: una visione sonora dell’Astropocene, che interroga lo spazio e la materia, fra reale e immaginario.
Ma Festival Aperto 2025 offre tanti altri appuntamenti, tra danza musica e performance, il cui cartellone completo si può trovare qui.