La stagione 23/24 della Monnaie

Dal Ring di Castellucci alla Turandot di Coppens passando per un mix del giovane Verdi

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La conferenza stampa di presentazione
La conferenza stampa di presentazione

La prossima stagione della Monnaie, anzi le prossime due, saranno dominate dallo sforzo produttivo di un nuovo di Ring di Wagner affidato al regista Romeo Castellucci e alla direzione musicale di Alain Altinoglu. La prima de L’oro del Reno andrà in scena il prossimo ottobre e poi La Valchiria a gennaio 2024, a seguire nella successiva stagione 24/25 gli altri due titoli. Castellucci, presente a Bruxelles alla conferenza stampa di presentazione della stagione, ha anticipato che sarà un’attualizzazione, con critica sociale e politica, ma si atterrà alla storia della teatralogia, senza evidentemente però cadere nell’illustrativo. “I miti sono alla base del nostro pensiero filosofico – ha spiegato Castellucci – tutto è già là, la tetralogia è un viaggio nello spirito umano, per questo è sempre contemporanea”. Quanto ai personaggi ha detto soltanto che saranno “aperti”, non nettamente classificati,  e che “l’ombra” è in tutti, il suo sarà un viaggio anche nella fragilità umana. Ma anche la natura avrà un pruolo molto importante, e forse ci saranno anche dei veri cavalli. “Mettere in scena il Ring è una sfida straordinaria, ho osato solo perché me l’ha chiesto la Monnaie che è un luogo protetto per la creazione – ha sottolineato Castellucci – che sa accettare il rischio dell’errore”. Quanto ai tanti interpreti della Tetralogia, ci saranno molti cantanti che hanno già lavorato alla Monnaie, citiamo solo il basso-baritono Gábor Bretz, che debutta nel ruolo di Wotan, che alla Monnaie è stato Sarastro nel Flauto Magico diretto dallo stesso Castellucci nel 2018;  il nano nibelungo Alberich sarà il  baritono Scott Hendricks che il prossimo giugno sarà pure a Bruxelles nel cast de Il Naso di Šostakovič,; il soprano Ingela Brimberg interpreterà poi Brünnhilde, dopo essere già stata alla Monnaie, da ultimo, Elsa in Lohengrin nel 2018. 

Filo conduttore del cartellone, ha raccontato Peter de Caluwe, direttore della Monnaie, sarà la fatalità ma anche il potere di agire dell’uomo. Primo titolo  a settembre una nuova creazione, Cassandra,  richiesta della Monnaie al compositore belga Bernard Foccroulle che al personaggio mitologico, che oggi sarebbe definita una lanciatrice d’allerta inascoltata, affianca la figura di una giovane climatologa, Sandra, con la partecipazione di un coro amatoriale, creato appositamente dalla stessa Monnaie, che già sta facendo sentire la sua voce a Bruxelles in iniziative per la salvaguardia del pianeta.

Nella direzione di rimaneggiare e collegare diverse opere di uno stesso compositore, strada aperta con Bastarda e le musiche di Donizetti, si avrà poi lo spettacolo “Nostalgia e Rivoluzione”, pure in due serate come Bastarda, che metterà insieme brani del Verdi giovane e meno conosciuto, sino a Luisa Miller, in questo caso la parte musicale è affidata al direttore d'orchestra italiano Carlo Goldstein, che debutterà a La Monnaie, mentre la messa in scena è stata affidata al regista polacco Krystian Lada, tanti interpreti  giovani.

Si tornerà poi a cantare in italiano a giugno 2024, a chiusura di stagione, con una nuova produzione di Turandot in occasione del centenario della morte di Puccini avvenuta, come si sa, a Bruxelles il 29 novembre 1924. La messa in scena è stata affidata in questo caso al belga Christophe Coppens, sul podio si alterneranno i maestri Kazushi Ono e Ouri Bronchti. Anticipato solo che farà riflettere “altrimenti” sulla vicenda della principessa e che si utilizzerà il più comune finale Alfano ma “in modo un po’ diverso”. Nel ruolo titolo troveremo il soprano polacco Ewa Vesin e anche la russa Svetlana Aksenova, quest’ultima al debutto nel ruolo, mentre Calaf sarà interpretato alternativamente da Stefano La Colla et Amadi Lagha.

Completano la stagione, la riproposizione di due titoli già recentemente dati con successo a Bruxelles: a dicembre torna La favola dello zar Saltan di Rimskij-Korsakov con la regia di Dmitri Tcherniakov data nel 2019 e a maggio Il giro di vite (The Turn of the Screw) di Benjamin Britten con la regia di Andrea Breth creata nel 2021 ma purtroppo fruita solo in streaming a causa della pandemia. Ad aprile, una nuova creazione mondiale sarà infine l’opera Ali sulla migrazione, che racconta la storia vera del suo librettista, il somaliano Ali Abdi Omar, libretto scritto in collaborazione con il regista Ricard Soler Mallol, musiche del compositore percussionista Gray Filastine.

Ricca pure la stagione di concerti, nella nuova programmazione si inizia un ciclo dedicato a Mahler, e tra le tante alte proposte ricordiamo solo che il 9 settembre ci sarà al Bozar di Bruxelles il maestro Riccardo Chailly con “Cori, sinfonie e ballabili” di Verdi con il Coro e l’Orchestra  della Scala, dopo il gran successo del loro recente Cd dedicato, appunto, ai cori verdiani. Annunciate anche delle novità nella proposizione dei recital perché non riscuotono più il successo che avevano in passato, ha spiegato De Caluwe, il direttore ha tenuto a ricordare infine come tutta l’attività della Monnaie è svolta nel segno dell’innovazione, con progetti a lungo termine e sempre più realizzati in modo ecoresponsabile.

                                                   

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