La nuova stagione di Francoforte

Molto ricca di titoli come sempre la stagione dell’Oper Frankfurt con 11 nuove produzioni e 13 riprese

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La conferenza stampa di presentazione (Foto Barbara Aumueller)
La conferenza stampa di presentazione (Foto Barbara Aumueller)

Stuzzicare l’appetito del pubblico in un paesaggio di guerre, di catastrofi, di crisi diverse e dell’incertezza che grava si finanziamenti destinati a propri teatri dalle Città di Francoforte: è la sfida non facile che il sovrintendente dell’Oper Frankfurt, Bernd Loebe, intende vincere con una stagione particolarmente ricca di titoli. Saranno undici le nuove produzioni, per un totale di 98 rappresentazioni, e tredici le riprese, per un totale di 80 recite.

Apertura di stagione il 17 settembre con la ripresa della Daphne di Richard Strauss nel fortunato allestimento firmato da Claus Guth che avrà la direzione musicale di Lothar Koenigs e vedrà il ritorno di Maria Bengtsson nel ruolo del titolo come nel primo ciclo. Seguirà il 23 settembre Don Pasquale di Donizetti con la direzione di Simone Di Felice nell’allestimento già visto al Festival di Erl con la regia di Caterina Panti Liberovici. Il 1 ottobre sarà la volta de Le nozze di Figaro di Mozart nel nuovo allestimento di Tilman Köhler che vedrà il debutto sul podio della Frankfurter Opern- und Museumorchester del neo-direttore musicale del teatro Thomas Guggeis. Ancora Guggeis salirà sul podio il 5 novembre per Le Grand Macabre in omaggio al centenario di György Ligeti in un nuovo allestimento di Vasily Barkhatov. Il 3 dicembre arriva Aida di Verdi con la direzione di Erik Nielsen in un allestimento di Lydia Steier, mentre il 17 dicembre il Bockenheimer Depot ospiterà il nuovo allestimento di Ascanio in Alba di Mozart con la direzione di Alden Gatt e la regia di Nina Brazier.

Il nuovo anno si apre il 28 gennaio con Jacques Offenbach e Les brigands presentato in versione tedesca in un nuovo allestimento di Katharina Thoma e la direzione di Karsten Januschke. A seguire, il 25 febbraio Der Traumgörge di Alexander Zemlinsky in un allestimento di Tilmann Köhler con la direzione di Markus Poschner. Doppia prima in marzo con In seinem Garten liebt Don Perlimplín Belisa di Wolfgang Fortner da un dramma di Federico Garcia Lorca con la direzione di e la regia di Takeshi Moriuchi e la regia di Dorothea Kirschbaum il 22 al Bockenheimer Depot, e Giulio Cesare in Egitto di Händel con la direzione di Simone Di Felice e la regia di Nadja Loschky il 24 all‘Opernhaus. Il 28 aprile toccherà a Wagner e al suo Tannhäuser presentato in un nuovo allestimento con la regia di Matthew Wild e la direzione musicale di Thomas Guggeis. Infine, il 16 giugno John Osborne sarà il protagonista de La Juive di Fromental Halévy con la direzione di Henrik Nánasi e un nuovo allestimento firmato da Tatjana Gürbaca, che chiude il programma delle nuove produzioni.

Frau le riprese, oltre a Daphne, torneranno alcuni degli spettacoli presentati nei mesi della pandemia come Fedora di Giordano (15 ottobre) e La notte prima di Natale di Nikolaj Rimskij-Korsakov (15 dicembre) entrambi con la regia di Christof Loy, come anche il longevo Die Entführung aus dem Serail di Mozart (29 giugno). In cartellone anche la doppia prova del direttore Sesto Quatrini nell’Otello di Rossini nell’allestimento di Damiano Michieletto (17 maggio) e in quello di Verdi (22 giugno).

Nutrita anche la serie delle serate di Lied che si apre con Paula Murrihy (26 settembre), seguita da Andrè Schuen (19 dicembre), Cameron Shahbazi (16 gennaio), Adriana González (20 febbraio), Nicholas Brownlee (19 marzo), Samuel Hasselhorn (23 aprile), Christiane Karg (11 giugno) e John Osborn (8 luglio).

Stefano Nardelli

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