La fatal curva di Puccini

Una targa individua oggi il luogo esatto dove avvenne l’incidente d’auto nel 1903.

28 febbraio 2025 • 2 minuti di lettura

La targa che segnala il luogo dell'incidente (Festival Puccini e la sua Lucca)
La targa che segnala il luogo dell'incidente (Festival Puccini e la sua Lucca)

«Senti, Giacomo, gli è tardi: sono le dieci di sera: rimani qui a Lucca e non affrontare l’aria umida e fredda della notte, giacché sei proprio venuto per farti curare il male di gola». Queste premurose parole, furono dette a Puccini dal suo amico Alfredo Caselli la sera di mercoledì 25 febbraio 1903, suo ospite a cena insieme a Elvira e al figlio Tonio. Ma l’autore di Tosca, volle ugualmente mettersi in viaggio a bordo della sua Clément Bayard targata 33-54, guidata dal suo autista personale Guido Barsuglia, in direzione del Monte Quiesa per raggiungere Torre del Lago.

Lasciata Lucca e percorrendo la via Sarzanese, in località Vignola – San Macario, a circa cinque chilometri dalla città, a causa della nebbia l’autista non vide una curva sulla destra al termine di un rettilineo, proseguendo dritto e finendo in una scarpata precipitando per cinque metri. Sembra che l’auto viaggiasse a una velocità di 40 km/h: un record, per quei tempi. Puccini rimase sotto l’auto ribaltata, fratturandosi una gamba e rischiando di morire per le esalazioni tossiche emanate dalla benzina fuoriuscita dal serbatoio dell’auto; pure l’autista rimase ferito, mentre Elvira e Tonio riportarono solo qualche graffio. Fortuna volle che, quasi di fronte a quella curva, abitasse un medico, il dottor Sbragia: fu lui a prestargli le prime cure ricoverandolo nella sua casa fino alla mattina del 27 febbraio, quando il maestro lucchese fu trasferito a Torre del Lago.

Alfredo Caselli fu tra i primi ad accorrere sul luogo dell’incidente, scattando alcune foto.

Ironia della sorte e di un destino beffardo. Se quell’incidente non fosse mai accaduto, Puccini non avrebbe assunto la cameriera Doria Manfredi per accudirlo; e la tragedia successiva del suicidio di Doria, sarebbe mai avvenuta.

Esattamente il 25 febbraio 2025, a centoventidue anni dal fatto, è stata apposta una targa-ricordo sul luogo esatto dove avvenne l’accaduto. L’evento si è potuto realizzare grazie alle ricerche condotte da Roberto Del Nista, Michele Bianchi, Graziella Della Bidia ed Elisabetta Stagi; ma soprattutto anche alla sensibilità dimostrata da Andrea Colombini e dalla signora Barbara Pellicci, oggi proprietaria del terreno dove avvenne l’incidente, che ha permesso l’infissione della targa sulla sua proprietà. In particolare Colombini, presidente del “Puccini e la sua Lucca International Festival””, ha interamente finanziato l’operazione, con il supporto del Comune di Lucca.

Il luogo, corrisponde oggi al numero civico 3115 sulla via Sarzanese.