Rinasce al Valle d’Itria il lavoro di Antonio Cagnoni, testimonianza della ricca stagione del teatro comico italiano dell’Ottocento.

Il trecentenario dalla nascita ha riconsegnato a Matera, il "Nerone" l'opera prima del suo illustre compositore, Egidio Romualdo Duni.

Punta sul non luogo e sul non colore il bellissimo spettacolo creato dal regista Lorenzo Mariani e dallo scenografo costumista William Orlandi per la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. Il loro "Giro di vite" di Britten, ennesimo capitolo di un'esplorazione del teatro musicale del Novecento, preceduto da lavori di Pizzetti e Rota, non tradisce di una virgola lo spirito modernista di Henry James, né quello del compositore inglese.

L'esoterismo della scena delle fate guida la mano di Roberto De Simone nel secondo Falstaff della sua carriera, andato in scena al teatro Piccinni per la Fondazione Petruzzelli. Sebbene lontana da una concezione filologica del testo, l'idea registica tiene. Non altrettanto la parte musicale, con una prova deludente del basso Ruggero Raimondi nel ruolo di Falstaff.

Sin dal primo minuto, la Salomé di Richard Strauss su testo francese di Oscar Wilde che il festival della Valle d'Itria di Martina Franca ha proposto per la prima volta in versione originale, si rivela una bella sorpresa. Non è tanto per l'organico orchestrale che resta più o meno invariato. E' una questione di sonorità linguistiche che, per ritmo e linea melodica, immergono l'opera tra le "nuages" impressioniste.

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