Un Britten da brivido

Punta sul non luogo e sul non colore il bellissimo spettacolo creato dal regista Lorenzo Mariani e dallo scenografo costumista William Orlandi per la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. Il loro "Giro di vite" di Britten, ennesimo capitolo di un'esplorazione del teatro musicale del Novecento, preceduto da lavori di Pizzetti e Rota, non tradisce di una virgola lo spirito modernista di Henry James, né quello del compositore inglese.

Recensione
classica
Teatro Piccinni Bari
Benjamin Britten
02 Aprile 2008
Punta sul non luogo e sul non colore il bellissimo spettacolo creato dal regista Lorenzo Mariani e dallo scenografo costumista William Orlandi per la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. Il loro "Giro di vite" di Britten, ennesimo capitolo di un'esplorazione del teatro musicale del Novecento, preceduto da "Assassinio nella cattedrale" di Pizzetti e "Il cappello di paglia di Firenze" di Rota, non tradisce di una virgola lo spirito modernista di Henry James, né quello – diremmo oggi – del compositore inglese: dettagli antichi (musicalmente i tantissimi temi della tradizione inglese) in una forma e una struttura contemporanea. A riascoltarlo oggi, nella lettura ineccepibile di Jonathan Webb che ha tratto il meglio dall'ensemble cameristico dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, questo "Giro di vite" sembra un'opera in anticipo sui tempi, sin troppo all'avanguardia per un'epoca, i Cinquanta, prigioniera di tanti tabù estetici. Lo spazio scenico è un perimetro variabile di muri scuri illuminati da luci livide. I costumi sono bianchi per i due fanciulli, neri, lunghi e severi per l'istitutrice e Mrs Grose, in shantung grigio quelli dei due spettri, con la sola variazione dei lunghi e rossi capelli di Quint, il tenore americano Marlin Miller, che pur ricordando tanto Victor Frankenstein alle prese col mostro nel deserto di ghiaccio, rivela appieno la sua familiarità con la vocalità britteniana. Questa è un'opera per cast di prim'ordine. Grande è l'equilibrio tra le voci, elementi delicatissimi di un fitto e complicato meccanismo contrappuntistico. Che però funziona sempre. Forte la tensione trasmessa e tanti applausi.

Note: Nuova produzione della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari

Interpreti: Marlin Miller (Il Prologo), Raffaella Angeletti (l'Istitutrice), Charlie Manton (Miles), Beatrice Weiss (Flora), Gabriella Sborgi (Mrs Grose), Marlin Miller (Quint), Susammah Glanville (Miss Jesel). Sostituti: George Longworth (Miles), Fleur Todd (Flora)

Regia: Lorenzo Mariani

Scene: William Orlandi; Giuseppe Ruggiero (light designer)

Costumi: William Orlandi

Orchestra: Ensemble da camera Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari

Direttore: Jonathan Webb

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