Novità al Regio di Parma

Roberto Abbado direttore musicale dal 2018

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E' arrivato stamattina il “sì” definitivo da parte della Camera dei Deputati alla legge che finanzia stabilmente con un milione di euro il Festival Verdi, intanto il Teatro Regio di Parma in questi giorni ha presentato diverse novità, mettendo a valore un percorso iniziato nel 2012 con l’avvento dell’ormai ex cinquestelle Federico Pizzarotti, eletto in quell’anno sindaco di Parma e divenuto presidente della fondazione che guida il teatro della città emiliana. E proprio in questo 2017 che prevede di nuovo l’appuntamento con le elezioni comunali in primavera, in occasione della presentazione di ieri del programma del Festival Verdi 2017 lo stesso Pizzarotti – che ha recentemente confermato la sua candidatura per il secondo mandato – ricorda i traguardi raggiunti e gli obiettivi della sua politica culturale che vede in questo teatro e nel festival dedicato al cigno di Busseto «un prodotto di qualità, che dobbiamo valorizzare e promuovere in Italia e all’estero, alla stregua dei prodotti di eccellenza del nostro territorio. Il lavoro che viene fatto qui al Regio, grazie a tutti i dipendenti che fin dall’inizio si sono impegnati a fondo e che ringrazio, è un’attività di alto artigianato, che copre tutta la filiera e segue il prodotto in ogni sua fase, rendendolo unico nel suo genere. Oggi il nostro teatro ha una progettualità definita, ha un bilancio di 13 milioni di euro che comprendono, a parte l’imminente finanziamento dello Stato, tutte le attività della fondazione, dal festival alle stagioni, dai costi fissi di esercizio alle produzioni».

Una progettualità che guarda anche ai prossimi anni, rafforzando anche il livello di qualità relativo all’aspetto di ricerca critica e musicologica. In quest’ottica si colloca la recente nomina di Roberto Abbado a direttore musicale del Festival Verdi dal 2018 al 2020: «Sono felice e onorato di assumere questo incarico – ha dichiarato Abbado qualche giorno fa – anche perché Verdi è un compositore che ho frequentato fin dall’inizio del mio percorso artistico e i suoi lavori rappresentano uno dei vertici dell’opera italiana. Un’eccellenza che tutto il mondo ci riconosce e con la quale ci identifica. Questo festival grazie al lavoro della nuova dirigenza e alla rinnovata programmazione, ha conquistato un suo spazio tra le proposte musicali internazionali. Per questo sono entusiasta di iniziare un nuovo percorso, in un teatro dalla storia prestigiosa, con un pubblico che si è sempre distinto per preparazione e attenzione nei confronti degli interpreti». Quale ideale completamento della nomina di Abbado troviamo anche la costituzione di un Comitato scientifico diretto Francesco Izzo e composto da Francesca Calciolari, Damien, Alessandra Carlotta Pellegrini e Alessandro Roccatagliati, un organo consultivo con il compito di fornire una piattaforma di consulenza e dialogo tra l’ambito della ricerca musicologica e quello finalizzato alla produzione ed esecuzione di composizioni verdiane al Festival Verdi.

Ma venendo al programma 2017 del festival – che si svolgerà tra Parma e Busseto dal 28 settembre al 22 ottobre – come sottolinea Anna Maria Meo, direttore generale del Regio, «quest'anno dedichiamo il festival ad Arturo Toscanini in occasione dei 150 anni dalla nascita del maestro, e inauguriamo il 28 settembre con Jerusalem al Teatro Regio con la regia di Hugo De Ana, la direzione di Daniele Callegari e un cast che include il tenore Ramon Vargas e il basso Michele Pertusi. Sempre al Regio andrà in scena Falstaff nel nuovo allestimento di Jacopo Spirei e con Riccardo Frizza alla guida della Filarmonica Toscanini, il Coro del Regio e con Roberto De Candia nel ruolo del protagonista, mentre il teatro di Busseto ospiterà Traviata con Sebastiano Rolli sul podio dell’Orchestra e Coro del Comunale di Bologna – segno questo di una collaborazione ormai consolidata anche grazie alle due coproduzioni realizzate con lo stesso teatro bolognese – con i giovani interpreti del Concorso internazionale voci verdiane “Città di Busseto” che da quest’anno avrà la direzione organizzativa del nostro teatro». Una proposta particolare sarà rappresentata dallo Stiffelius ideato da Graham Vick che debutterà il 30 settembre al Teatro Farnese: «sappiamo che il nostro pubblico è tradizionale, ma, se il Regio è il tempio della tradizione, questo spazio monumentale e affascinante è il luogo che abbiamo scelto per sperimentare e confrontarci con le visioni dei maestri della scena contemporanea, come abbiamo fatto lo scorso anno con la Giovanna d’Arco di Saskia Boddeke e Peter Greenaway. Una sfida che non potevamo non raccogliere. In questo nuovo allestimento il pubblico assisterà all’opera in piedi, muovendosi liberamente all’interno dello spazio scenico, determinando così il proprio punto di vista e di ascolto dell’opera».

Completano il cartellone, oltre ad una Messa da Requiem diretta da Daniele Callegari, tante offerte collaterali che vanno dalle proposte per i più giovani di “Verdi Young” alle iniziative dedicate alla sperimentazione interdisciplinare di “Around Verdi”, che quest’anno offre due spettacoli in prima assoluta: una versione aggiornata della Traviata riletta da Lella Costa e “Paradiso. Un pezzo sacro”, installazione site-specific di Lenz Fondazione ispirata ai “Quattro pezzi sacri” di Verdi. Nell’ambito di queste e altre proposte, particolare rilievo riveste, come sottolinea Barbara Minghetti, consulente per lo sviluppo e per i progetti speciali, «il convegno internazionale promosso da Opera Europa, l’associazione professionale che raccoglie i maggiori teatri d’opera e festival lirici in una rete di professionalità, esperienze, tradizioni, con l’obiettivo di promuovere l’opera nel mondo, condividendo progetti, produzioni e iniziative di alta formazione. In questa occasione, che vedrà la partecipazione di rappresentati dei 170 teatri e festival musicali dei 43 diversi paesi raccolti in Opera Europa, saranno affrontati temi legati alla programmazione di un festival dal punto di vista tecnico e artistico, con particolare riguardo al marketing territoriale e ai nuovi strumenti e modalità di comunicazione.» Per info: www.teatroregioparma.it

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