Wagner, gli dei e i nani

A S. Cecilia un anticipo del Ring di Bayreuth col Rheingold di Petrenko

Recensione
classica
Accademia di Santa Cecilia Roma
25 Febbraio 2013
Prima del concerto un altoparlante ha detto qualche rapida parola in ricordo di Wolfgang Sawallisch, che in quarant'anni è salito 189 volte sul podio di S. Cecilia e molte altre su quello della defunta orchestra della Rai(dirigendovi tra l'altro quasi tutto Wagner). Non sono cose che si dimenticano. Ma bisogna voltare pagina e seguire con attenzione Kirill Petrenko, che quest'estate dirigerà a Bayreuth il Ring del bicentenario a soli quarantuno anni, la stessa età che aveva Boulez quando diresse lo storico Ring del 1966: una coincidenza significativa. Come la direzione di Boulez fu un trauma e segnò una svolta nell'interpretazione di Wagner, così potrebbe accadere con Petrenko, ma è difficile prevedere se la sua interpretazione riuscirà a lasciare un segno profondo... e poi oggi non ci si scandalizza più. Il direttore russo, andando molto oltre la lettura analitica e distaccata di Boulez, mette in primo piano l'aspetto "comico" dell'Oro del Reno, nel significato originale di categoria estetica contrapposta al sublime. Ondine, nani, giganti e divinità sono privati della loro aura mitica e le loro vicende appaiono soltanto bizzarre e curiose, ma molto ben raccontate, con dovizia di effetti orchestrali d'evidenza quasi visiva. Se Petrenko scova un vasto assortimento di questi dettagli è perché effettivamente Wagner ne ha messi parecchi nella sterminata partitura: ma sono dettagli seminascosti, che il golfo mistico e l'acustica speciale di Bayreuth s'incaricano d'annegare completamente nel flusso maestoso dell'orchestra wagneriana. Petrenko la pensa diversamente. Inizia bene, con le schermaglie tra le ondine birichine e il grottesco Alberich, ma continua a fasi alterne, fino ad un'ascesa al Walhalla priva di mitica grandiosità, con i timpani chiamati a far fracasso: allo stregone Wagner hanno tolto la bacchetta magica. Voci non sublimi, per scelta o per necessità, ma tutte di buon livello.

Note: Esecuzione in forma di concerto

Interpreti: Wotan: Wolgang Koch; Donner: Martin Tzonev; Froh: Endrik Wottrich; Loge: Peter Galliard; Alberich: Andreas Scheibner; Mime: Kurt Azesberger; Fasolt: Roman Astakhov; Fafner: Dirk Aleschus; Fricka: Ulrike Helzel; Freia: Nina Bernsteiner; Erda: Andrea Bönig; Woglinde: Talia Or; Wellgunde: Dagmar Peckova; Flosshilde: Hermine Haselböck

Orchestra: Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Direttore: Kirill Petrenko

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