Volonterosa esecuzione di una preziosa rarità

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Recensione
classica
Teatro dei Rinnovati Siena
Georg Friedrich Haendel
08 Novembre 2002
Le iniziative culturali senesi sono in questi giorni monopolizzate da Händel: mentre l'Accademia Musicale Chigiana, già promotrice di importanti esecuzioni delle sue opere, dedica tre giorni di convegno al teatro händeliano, il Comune di Siena organizza a pochi metri di distanza una giornata di studi sul concittadino Francesco Bernardi detto il Senesino, il celebre castrato trionfatore delle mitiche stagioni organizzate da Händel a Londra (ma perché, viene da chiedersi, sovrapporre le due iniziative invece di affiancarle in giorni contigui?). Contemporaneamente, il Teatro dei Rinnovati ospita tre recite della serenata "Aci, Galatea e Polifemo" (Napoli 1708), dando luogo a un piccolo malinteso, giacché il contralto Senesino non ebbe mai occasione d'intepretare quella partitura, né avrebbe mai potuto farlo, considerando l'estensione sopranile che richiede; eseguì al contrario la seconda versione di "Acis and Galatea" (Londra 1732), un tipico masque inglese che con la serenata napoletana condivide poco più del titolo. Un'esecuzione di quella partitura, lodevolmente presentata nella sua originaria dimensione scenica, è comunque esperienza talmente rara che non giova andar troppo per il sottile: d'impianto musicale del tutto paragonabile a quello di un'opera coeva, con la sua alternanza di recitativi e arie col 'da capo', le manca lo spessore drammatico-narrativo, ridotto ai minimi termini attorno all'esile mito ovidiano. Il regista Alessio Rosati e lo scenografo Simona Laureti hanno creato uno spettacolo - verrebbe da dire oggi - originalissimo per la sua insolita aderenza storico-filologica al testo inscenato, con tanto di fondale dipinto e coppie di quinte laterali in successione prospettica, animali fantastici in cartapesta, carri semoventi e costumi con gonnellino e cimiero piumato, proprio come ci è dato di vedere nelle stampe teatrali settecentesche; peccato soltanto che tutto l'apparato più personale e innovativo di contorno - i mimi che mantengono costantemente rigonfi d'aria gli ampi manti dei personaggi e i flutti marini, che spingono a vista i piedistalli su cui stazionano i cantanti, o che agitano nell'aria uccelli sostenuti da aste volutamente visibili - peccato che tutto questo, dicevo, rappresentasse già il bagaglio spettacolare del fortunato Händel di Pier Luigi Pizzi, vent'anni or sono. Volonterosa l'esecuzione musicale di una partitura oggettivamente difficile, affidata agli strumenti barocchi dell'orchestra Il Rossignolo, con l'oboe primo e gli ottoni al limite delle proprie possibilità e il flauto d'intonazione progressivamente crescente man mano che lo strumento si riscaldava. Buona per varietà e pertinenza la realizzazione del basso continuo, col direttore del gruppo Ottaviano Tenerani seduto al cembalo. Il quale ha avuto il suo da fare nel tenere ritmicamente in riga i cantanti sul palcoscenico. Fra i tre protagonisti vocali spiccava il soprano Rossana Bertini nel ruolo di Aci, messa però a dura prova d'intonazione nell'aria della morte, evidentemente per la difficoltà di udire l'accompagnamento rarefatto di quel brano. Su un piano leggermente inferiore il mezzosoprano Lucia Sciannimanico, per certa debolezza sonora che in più punti faticava a sovrastare l'orchestra (e la disposizione del tutto scoperta di questa, allo stesso livello della platea, secondo l'uso antico, la penalizzava evidentemente in tal senso). Quanto al ruolo inaudito di Polifemo, che si estende per oltre due ottave, con salti impossibili dagli estremi acuti ai gravi più profondi, il basso venezuelano Ivan García ha fatto quanto ha potuto; il suo impianto vocale è peraltro apprezzabile, e in parti più 'normali' le sue prestazioni dovrebbero nondimeno accattivare il pubblico, fatta salva una pronuncia italiana da perfezionare. I limiti esecutivi nulla tolgono, comunque, al merito di questa iniziativa degna di nota, all'insegna dell'entusiasmo giovanile, che intendeva valorizzare una partitura importante troppo trascurata.

Interpreti: Rossana Bertini, Lucia Sciannimanico, Ivan Garcia

Regia: Alessio Rosati, Simona Laureti

Scene: Alessio Rosati, Simona Laureti

Costumi: Alessio Rosati, Simona Laureti

Orchestra: Orchestra barocca Il Rossignolo su strumenti originali

Direttore: Ottaviano Tenerani

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