Vivaldi giovane

Il "Bajazet" al festival "Winter in Schwetzingen"

foto Markus Kaesler
foto Markus Kaesler
Recensione
classica
Rokokotheater Schwetzingen
12 Dicembre 2010
Dopo la parentesi dello "Spartaco" di Porsile, "Winter in Schwetzingen", il festival inaugurato cinque anni fa con il "Motezuma", torna a Vivaldi. Per l’edizione 2011 si è scelto “Bajazet”, un pasticcio messo a punto per il carnevale veronese del 1735 da Vivaldi impiegando arie proprie e di altri compositori alla moda (Hasse, Giacomelli e Riccardo Broschi fra gli altri). Fra i numerosi meriti di uno degli ultimi nati fra i festival musicali operanti in territorio tedesco, c’è sicuramente quello di insistere su un repertorio che, complice la struttura produttiva dei teatri locali, stenta tuttora a trovare un suo spazio nei programmi, fatta salva qualche lodevole eccezione. Altro merito della direzione artistica è di puntare su giovani registi pressoché debuttanti, meno esposti ai rischi di titoli più consolidati. Al debutto operistico, il trentenne Daniel Pfluger firma uno spettacolo dal buon ritmo e discreta inventiva fra mobilissime architetture barocche disegnate da Flurin Madsen. Si nota un certo gusto per il gioco scenico e per più di uno spunto ironico, al quale si presta l’intricata geometria del libretto di Agostino Piovene. In scena, un cast affiatato ma disuguale. Buone le prove di Aaron Judisch, tenore di bel timbro e nobile fraseggio, di Rosa Dominguez, disinvolta nelle asperità belcantistiche di Irene, e Camilla de Falleiro, esuberante e sicura. Assai meno convincenti Yosemeh Adjei, controtenore dall’emissione discontinua e stile approssimativo, e Amadeu Tasca, baritono dalla vocalità ancora acerba. Sul podio, Michael Form sfrutta la ricca tavolozza della composita partitura dirigendo con grande brio (ma non sempre perfetto controllo del suono) gli strumentisti dell’Orchestra di Heidelberg. Tutti esauriti i trecento posti del Rokokotheater. Caldo successo.

Note: Nuova produzione del Theater Heidelberg per il festival "Winter in Schwetzingen". Altre rappresentazioni: 18, 20, 23 dicembre 2010; 12, 21, 23, 28 gennaio; 1, 3, 10, 12 febbraio 2011.

Interpreti: Yosemeh Adjei (Tamerlano), Amadeu Tasca (Bajazet), Sophie Carvalho (Asteria), Aaron Judisch (Andronico), Rosa Dominguez (Irene), Camilla de Falleiro (Idaspe)

Regia: Daniele Pfluger

Scene: Flurin Madsen

Costumi: Janine Werthmann

Orchestra: Philharmonisches Orchester Heidelberg

Direttore: Michael Form

Luci: Ralph Kabrhel

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Torino: Frizza sul podio e regia di Maestrini

classica

I poco noti mottetti e i semisconosciuti versetti diretti da Flavio Colusso a Sant’Apollinare, dove Carissimi fu maestro di cappella per quasi mezzo secolo

classica

Arte concert propone l’opera Melancholia di Mikael Karlsson tratta dal film omonimo di Lars von Trier presentata con successo a Stoccolma nello scorso autunno