Verdi in Senato

Il quartetto d'Archi di Torino a Palazzo Madama

Recensione
classica
Un aula del Senato dove non senti volare una mosca, dove nessuno grida o si insulta, ma dove ascolti solo Verdi e il suono degli applausi. Esiste un’aula del Senato così: a Torino, a Palazzo Madama,:è la ricostruzione (fatta dai laboratori di scenografia del Teatro Regio di Torino) del primo Senato italiano e riportato nella sua sede originale in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Lì ha tenuto ieri per Mito due concerti (esauriti) il Quartetto d’archi di Torino. Gli scranni rossi, i calamai, le cartelle con i discorsi dei senatori, le statue di marmo, le bandiere italiane: un viaggio nel passato e in un’altra dimensione, fuori il traffico serale di Piazza Castello, dentro gente che sussurra a mezza voce in attesa dell’inizio del concerto. Manzoni stava seduto lì, a sinistra, Massimo d’Azeglio più in dietro, sulla destra. Verdi, deputato nel primo parlamento del Regno nel 1861, si sarà sicuramente affacciato anche qui. Così il programma proposto dal Quartetto d’archi di Torino (Gianluca Turconi e Umberto Fantini violini, Andrea Repetto viola, Manuel Zigante violoncello) con la partecipazione del contrabbassista Paolo Borsarelli è tutto italico con pagine cameristiche di Donizetti, Rossini, Verdi. E non c’è niente da fare, anche se hai davanti quattro strumenti ad arco non puoi non pensare al teatro o alle voci, quel primo violino in Donizetti che sembra una soubrette pronta a gorgheggiare, o il dialogo tra i quattro strumenti (due violini, un contrabbasso, un violoncello) nella Sonata n.1 scritta da un Rossini dodicenne che è già un concertato da finale d’atto! E poi il “Quartetto in mi minore” di Verdi dove già pensi alla fuga di Falstaff. Bravissimi e affiatatissimi i cinque musicisti che sono stati festeggiati calorosamente e il bis è ancora Verdi: una trascrizione per quartetto d’archi del Ballo in Maschera: è la scena nell’antro di Ulrica, ma non c’era bisogno di costumi di scena per sentir palpitare Riccardo e Amelia che cercano di nascondere il loro amore.

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