Variegati equilibri tra Oriente e Occidente

A Forlì la Guiyang Symphony Orchestra e Nicola Piovani premio alla carriera ERF

AR

10 settembre 2025 • 3 minuti di lettura

Guiyang Symphony Orchestra e Nicola Piovani (foto Daniel Carnevale)
Guiyang Symphony Orchestra e Nicola Piovani (foto Daniel Carnevale)

Forlì, Duomo

Emilia Romagna Festival - Guiyang Symphony Orchestra e Nicola Piovani

29/08/2025 - 29/08/2025

Programma interessante e variegato quello proposto dal concerto ospitato presso il Duomo di Forlì, tappa tra le più significative del cartellone della 25ma edizione dell’Emilia Romagna Festival nata dalla collaborazione con il Festival Ljubljana e il Musikverein Kärnten di Klagenfurt, in coproduzione con il Festival delle Nazioni per la realizzazione del progetto sul brano di Nicola Piovani.

Guiyang Symphony Orchestra (foto Daniel Carnevale)
Guiyang Symphony Orchestra (foto Daniel Carnevale)

Proprio il pianista, compositore e direttore d'orchestra romano è stato protagonista di una parte significativa della serata, aperta peraltro con la Passacaglia Secret of Wind and Birds di Tan Dun, pagina composta dall’autore cinese nel 2015 la quale, ideata in origine quale espressione interattiva tra pubblico e orchestra, si è rivelata anche in questa occasione un’opera eclettica e variegata che – tra cinguettii e smartphone da un lato e intrecci strumentali ora sinuosi ora affilati dell’altro – ha permesso di constatare la reattiva compattezza espressa dalla Guiyang Symphony Orchestra, compagine guidata con fluida solidità dal proprio direttore musicale Guoyong Zhang.

Caratteri, questi, che sono stati ribaditi anche dall’attenta esecuzione del brano successivo, vale a dire quel Preludio al Cantico di Nicola Piovani nato come primo tassello di un più ampio lavoro sinfonico-corale ispirato alla figura di San Francesco e che è stato insignito del patrocinio del Comitato Nazionale per la celebrazione dell’ottavo centenario della morte, appunto, di San Francesco d’Assisi. Un’esecuzione, quella offerta dalla compagine sinfonica con sede al Guiyang Grand Theater – e qui affiancata dalla Corale Marietta Alboni, ben preparata dalla direzione di Marcello Marini – che ha restituito tutta l’intensa immediatezza di una scrittura musicale tratteggiata attraverso ampie campate melodico-armoniche, ora segnate da una tessitura più densa e intrecciata, ora disciolta in aperture attraversate da un segno più lirico e disteso. Una materia musicale se vogliamo lontana dal segno più narrativo che siamo abituati a ritrovare nel Piovani compositore di musiche per film, ma nella quale possiamo riconoscere forse in maniera ancora più significativa quel personale talento per un’intuizione melodica che – per quanto qui dispiegata quasi sotto traccia – diviene filo conduttore ed elemento di coerenza strutturale dell’intero brano.

Nicola Piovani e Massimo Mercelli (foto Daniel Carnevale)
Nicola Piovani e Massimo Mercelli (foto Daniel Carnevale)

Come sottolineato dallo stesso Piovani – che ha ritirato in una pausa del concerto il premio alla carriera che gli è stato conferito dall’Emilia Romagna Festival – questo brano «scritto nel 2015 doveva essere il primo capitolo di un’opera sinfonica dedicata al Cantico delle Creature. La commissione però, per motivi complessi, si fermò. Io avevo intanto scritto il primo capitolo, intitolato Preludio al Cantico e decidemmo di presentarlo nel settembre di quello stesso anno durante l’evento “Il cortile di Francesco” ad Assisi. L’esecuzione era prevista all’aperto ma, purtroppo, il maltempo ci mise la coda: l’esecuzione pubblica non avvenne causa pioggia e l’opera tornò nel cassetto. Sono molto felice che ora possa finalmente vedere vita in pubblico nell’ambito rispettivamente del Festival delle Nazioni e dell’Emilia Romagna Festival. Il Preludio canta il tema francescano dell’amore per la natura, la sua sacralità, la sua bellezza e il suo mistero, tema che è reso ogni giorno più importante dai disastri ambientali che l’uomo sta provocando sul proprio pianeta».

Guiyang Symphony Orchestra e Ning Feng (foto Daniel Carnevale)
Guiyang Symphony Orchestra e Ning Feng (foto Daniel Carnevale)

La seconda parte del concerto ha poi rievocato il clima raffinano ed elegante di una pagina come Ma mère l’oye di Maurice Ravel, quella preziosa raccolta di cinque pezzi infantili ispirati ai racconti di Perrault, di Madame d’Aulnoy e Madame Leprince de Beaumont, pensati dal compositore francese nel 1908 per pianoforte a quattro mani e trascritti dallo stesso autore nella versione orchestrale eseguita nel 1910 e riproposta anche in questa occasione. Un esecuzione, quella offerta dalla Guiyang Symphony Orchestra, capace di restituire gli equilibri che abitano le pieghe sinuose di questa composizione, per poi passare all’immediata vivacità virtuosistica del Concerto per violino e orchestra n.1 in mi bemolle maggiore di Zhao Jiping, dove è emerso il piglio interpretativo di Ning Feng, solista dalla solida padronanza strumentale capace di offrire un violinismo attento all’afflato melodico comunicativo racchiuso nella pagina del compositore cinese.

Un carattere stemperato infine dallo stesso Ning Feng attraverso il fuori programma bachiano che ha chiuso la serata tra i convinti applausi del folto pubblico presente.