Una bella Carmen

Sonia Ganassi e Roberto Alagna sono stati i due straordinari protagonisti della Carmen che ieri sera ha debuttato al Carlo Felice. Discutibile la direzione di Michel Plasson. Il regista e scenografo Hugo de Ana ha tolto il "colore" all'opera di Bizet, ambientandola nella Spagna degli anni Trenta, in un contesto scenico unico.

Recensione
classica
Teatro Carlo Felice Genova
George Bizet
28 Maggio 2002
È finita tra gli applausi più calorosi, ieri sera, al Carlo Felice, la prima di "Carmen" di Bizet, penultimo titolo del cartellone lirico genovese. Merito di un cast di prim'ordine, dominato dalla "esordiente" Sonia Ganassi affiancata da Roberto Alagna, un Don Josè di straordinario temperamento. "Carmen" è stata presentata nella edizione francese (ma con i recitativi aggiunti dopo la morte del compositore) in un allestimento firmato cinque anni fa per il Carlo Felice da Hugo de Ana. In "Carmen" l'artista conferma la sua genialità nell'usare le masse, nel creare scene corali di grande effetto. Ma lo spettacolo, nell'insieme appare monocorde e grigio. Unica la scena. Un palcoscenico fortemente inclinato, tagliato in due, poche strutture mobili a delimitare gli spazi. L'azione è ambientata negli anni Trenta del Novecento, in una Spagna ancora lacerata dai contrasti della guerra civile. De Ana ha tolto il folclore, ha esasperato l'erotismo, esibito qualche torero nudo che non scandalizza nessuno, ma appare inutile. In "Carmen" Bizet seppe creare un'opera effettivamente "mediterranea", latina, nella quale il "colore" non è un fattore decorativo, ma parte essenziale della stessa drammaturgia. Sul podio c'era Michel Plasson. Una lettura, la sua, non priva di raffinatezza, ma globalmente dilatata, appesantita, appiattita sulle dinamiche, priva anch'essa del "colore" spagnolo. Scelte che non hanno giovato ai cantanti, spesso "frenati" nei loro slanci lirici ed emotivi. Nonostante tutto, sul palcoscenico "Carmen" è venuta pienamente fuori per la ottima prova delle voci. Sonia Ganassi ha ballato, si è rotolata per terra, ha esibito una sensualità convincente e nello stesso tempo garbata. E soprattutto ha cantato con ammirevole intelligenza. Esuberante, dai toni accesi il don Josè di Alagna che ha regalato un finale strepitoso. Carmela Remigio si è fatta apprezzare in una Micaela elegante, dolcemente lirica. Autorevole l'Escamillo di Franck Ferrari. Bene gli altri: Magali Loeger, Cinzia De Mola, Giuseppe Riva, Leonard Pezzino, Josep-Miquel Ribot, Richard Rittelmann. Complessi stabili all'altezza del compito. Da segnalare la prova dei bambini del coro di voci bianche dei Polifonici diretto da Fabio Macelloni.

Note: Allestimento del Teatro Carlo Felice Versione in lingua originale con sopratitoli in italiano a cura di: Prescott Studio S.r.l. - Firenz

Interpreti: Ganassi (28,31/5; 2,4,9/6)/ Sebron (29/5; 6,8/6), Alagna (28/5) / Catani (31/5,2,4,9/6) / (29/5; 6,8/6), Remigio (28,31/5; 2,4,9/6)/ Raspagliosi (29/5; 6,8/6). Mimi: Ardiri, Avallone, Bagnato, Bolzonella, Gandini, Grosso, Laverde, Leksani, Massacesi, Menghi, Minelli, Piccione, Ravaione, Sas, Taboga, Tafuri, Thian.

Regia: Hugo De Ana ripresa da Willy Landin

Scene: Hugo de Ana

Costumi: Hugo de Ana

Coreografo: Leda Lojodice

Orchestra: Orchestra del Teatro Carlo Felice

Direttore: Michel Plasson

Coro: Coro del Teatro Carlo Felice; Coro di voci bianche "I Polifonici di Genova" dir. da Fabio Macelloni

Maestro Coro: Giovanni Andreoli

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