Trumpet Stravaganza

Napoli: si è aperta la stagione della fondazione Pietà de'Turchini

Recensione
classica
Fondazione Pietà de' Turchini
02 Ottobre 2016
La scrittura del barocco strumentale italiano è teatro, esperimento continuo: scavato, ricercato, tornito sui fraseggi, fatto di incisivi gesti ritmici, ma anche di piccole dissonanze nascoste. Al museo Villa Pignatelli di Napoli, già all'attacco sembra di essere in scena: ma sul podio invece l'ensemble Concerto de' Cavalieri, archi e clavicembalo, Sinfonia per tromba di Albinoni come tappeto sonoro. Andrea di Mario, alla tromba barocca, che strumento: tanto bello quanto difficile da padroneggiare, dal timbro cristallino, aguzzo e perlato. Ci si immerge letteralmente in un grande fiume sinfonico, da Vivaldi due concerti per archi RV 519, 121, a brani di Torelli G1, G7 per tromba ed archi fino a Händel HWV 341. Titolato Trumpet Stravaganza, è l'inaugurazione della nuova stagione 2016/2017 della fondazione Pietà de′ Turchini, eccellente, senza essere mainstream. I movimenti per archi di Vivaldi sono sempre musica forte. La melodia si sviluppa di continuo, priva di vezzi e qui il bravo di Lisa al clavicembalo guida il gruppo senza rendere mai fiacchi e slentati gli accompagnamenti ed il tutto. E poi padronanza del suono, lo forgia con una facilità e ricchezza suggestivi. Dominano in particolare, fantasiosi e graffianti, i concerti di Corelli N. 4 e N. 8, dove l'interpretazione dell'ensemble sembra recuperare l'essenza nota dopo nota. Si sente un lungo pensiero dietro, studio e ricerca. Il timbro di Di Mario alla tromba poi, diventa la chiave interpretativa di tutto il concerto, il filo sul quale si sciolgono ritmi e melodie. Da un lato roteante, dall'altro ammaliante. Nella sinfonia di Albinoni scandisce pulito ed effervescente il fraseggio. In Torelli il suono si fa di linee più terse, d'acciaio, freddo. Gli archi si rispecchiano su questo suono con spessori e tenute cangianti, con imitazioni appassionate, poi più morbide, che si srotolano all'infinito, lontano. Esplosivo nel programma e negli interpreti che riempiono la sala veranda della villa, quest'inizio per il Centro di Musica Antica. Sfoggiano un'idea ormai chiara e lucida di fare cultura e musica a Napoli. Non esiste un codice univoco, per la musica antica, ma uno stile sì. Esattamente come esistono idee nelle scelte organizzative, l'evento musicale viene plasmato per la città in sua sintonia.

Interpreti: Andrea Di Mario tromba, Francesca Vicari e Antonio De Secondi violini, Piero Massa viola, Gioele Gusberti violoncello, Luca Cola contrabbasso, Marcello Di Lisa calvicembalo

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