Sogno di una notte d’inverno

Weber, Britten e Schubert per la Camerata di Prato

Recensione
classica
Camerata Strumentale di Prato
02 Febbraio 2012
La coltre di neve e il gelo non hanno fermato ieri, a Prato, il bel concerto della Camerata Strumentale “Città di Prato” affidato al direttore principale Alessandro Pinzauti e con la partecipazione di Monica Bacelli. Un programma raro e squisito che radunava, sotto le insegne romantiche del fantastico e del “popolare” variamente ricreato, musiche diverse ma affini per temi e atmosfere: l’ouverture dell’Euryante di Carl Maria von Weber, una scelta dai Folksongs del giovane Benjamin Britten, le musiche di scena schubertiane per la Rosamunde di Helmina von Chézy - autrice anche del libretto dell’opera weberiana –di cui solo alcune sono meglio note per le loro versioni pianistiche e cameristiche: l’ouverture (non quella nota con quel titolo e scritta invece per l’Arpa Magica, ma quella già composta per Alfonso und Estrella), intermezzi, “balletti” e cori qui eseguiti dal coro Harmonia Cantata ottimamente preparato da Raffaele Puccianti. In questo cammino aperto dalla cavalleresca ouverture weberiana, i pezzi di Britten, illuminati dal come sempre fine e suadente tratto interpretativo di Monica Bacelli, così capace di animare il testo che canta, splendevano di una luce davvero particolare, di ricreazione personalissima del Folksong, tra preziosismo strumentale arguto e delicato e rimeditazione sull’antico-popolare come fonte inesauribile di musica (pensiamo in particolare alla splendida e malinconica O Waly, Waly), quasi un archetipo di successive vicende creative di Britten e altrui, come i Folksons di Berio. Una gemma il fuori programma dell’orchestrazione britteniana della celeberrima Trota, molto bella e ispirata l’esecuzione diretta con slancio e finezza da Alessandro Pinzauti assecondato validamente dalla giovane e valente orchestra pratese e dal coro.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo