"Shell Shock": dolore che danza

A Bruxelles l'opera di Nicholas Lens sulla Grande Guerra

Recensione
classica
La Monnaie Bruxelles
24 Ottobre 2014
Fa il pieno di spettatori e di applausi il nuovo lavoro tra opera e danza che ha debuttato in prima mondiale alla Monnaie di Bruxelles dedicato alla Grande Guerra. Già ancora prima di varcare la soglia del Teatro, dalla strada, si comincia ad udire il suo sinistro delle sirene che annunciavano le bombe provenire dal ventre dell'edificio e l'inquietudine assale lo spettatore ancora prima che inizi lo spettacolo, quel suono è ovunque, non da scampo, nei corridoi come in sala, cede solo alle note scritte per l'occasione dal compositore belga Nicholas Lens, una partitura potentemente dolente per raccontare in dodici canti la tragica esperienza di guerra di tanti senza nome, accompagnata dai versi semplici ma taglienti le carni scritti dal musicista rock e poeta australiano Nick Cave. Ci sono il sopravvissuto e gli orfani, l'infermiera e gli angeli della morte, il disertore e i dispersi. Ballerini e cantanti si dividono la scena, la regia del coreografo Sidi Larbi Cherkauni cerca di mettere in risalto gli effetti sul corpo e nei gesti di chi con la guerra ha perso non solo affetti ma sopratutto certezze e serenità per sempre. Gli "a solo" appaiono però inezie di fronte a quella che è una tragedia collettiva e i momenti più toccanti sono così quelli di massa, con un coro che prima si affaccia e canta dai palchi d'onore, la guerra sembra ancora lontana, e poi riempie la scena anche grazie alla riuscita scenografia, semplicissima bianca a più livelli, di Eugenio Szwarcer. Bravi tutti gli interpreti, direzione coinvolgente di Kessels, menzione speciale ai tre ragazzi che interpretano gli orfani, l'ultimo è vestito come un adolescente d'oggi, al collo una kefiah palestinese, perché quella dolorosa realtà messa in scena non appartiene ancora solo al passato.

Note: Dans le cadre de la commémoration de la Première Guerre mondiale, avec le soutien de Gouvernement Fédéral et de BNP Paribas Foundation

Interpreti: Claron McFadden, Sara Fulgoni, Gerald Thompson, Ed Lyon, Mark S. Doss. Gabriel Kuti, Theo Lally, Gabriel Crozier (ragazzi).

Regia: Sidi Larbi Cherkaoui

Scene: Eugenio Szwarcer

Costumi: Khanh Le Thanh

Corpo di Ballo: Eastman, Aimilios Arapoglou, Damien Jalet, Jason Kittelberger, Kazutomi Kozuki, Elias Lazaridis, Johnny Lloyd, Nemo Oeghoede, Shintaro Oue, Guro Nagelhus Schia, Ira Mandela Siobhan

Coreografo: Sidi Larbi Cherkaoui

Orchestra: Orchestre symphonique de la Monnaie

Direttore: Koen Kessels

Coro: de la Monnaie

Maestro Coro: Martino Faggiani

Luci: Willy Cessa

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Napoli: per il Maggio della Musica

classica

Nuova opera sul dramma dell’emigrazione

classica

Al Theater Basel L’incoronazione di Poppea di Monteverdi e il Requiem di Mozart in versione scenica