Sguardi sull'India
A Bruxelles "Primes" di Riccardo Nova
Recensione
classica
Si sa che Riccardo Nova ama la musica carnatica, tanto da aver dedicato diversi e lunghi soggiorni nell’India meridionale all’apprendimento dei suoi principi e delle sue pratiche. Dopo avere già utilizzato elementi della musica carnatica in altre sue composizioni, Nova applica la sua sperimentazione di un possibile incontro tra questa tradizione a la scrittura contemporanea europea a un’opera di vaste dimensioni, novanta minuti eseguiti dall’Ictus Ensemble e da alcuni prestigiosi musicisti indiani, su commissione dell’Opera di Lille, dove "Primes" è stata eseguita in prima assoluta il 12 marzo per essere poi riproposta a Bruxelles nel quadro del festival Ars Musica. Un confronto tra sistemi ritmici, tonali e pratiche musicali diverse, e ancora tra oralità e scrittura che propone un gioco intrigante tra culture musicali lontane tra loro, che Nova cerca di far interagire con risultati tuttavia contradditori.
Il titolo "Primes" fa riferimento ai lunghi cicli ritmici che caratterizzano la musica indiana, con uno specifico rimando a quelli che propongono formule ritmiche basate su numeri primi, come 13, 17, 19. È nella sua prima parte che quest’opera è più convincente, marcata significativamente dal ritmo e dallo spirito della musica indiana, che sembra affermarsi e diffondersi suggestivamente nel lavoro di Nova, anche attraverso la virtuosità dei musicisti indiani. Più avanti la tensione si allenta, il dialogo musicale tra la scritture europea e la tradizione indiana perde di brillantezza...
Interpreti: Dr Manjunath Mysore (violino), B;C. Manjuneth (percussioni-mridanga), Guruprasana (percussioni-cangira). Informatica musicale Patrick Delges
Orchestra: Ictus Ensemble
Direttore: Georges-Elie Octors
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Omaggio al compositore francese con Orazio Sciortino ed i Solisti del Teatro alla Scala
classica
Nell’anno del centenario si conclude all’Opera Nazionale Olandese la trilogia di opere pucciniane firmate del tandem Barrie Kosky alla regia e Lorenzo Viotti alla direzione d’orchestra
classica
La direzione di Valcuha, la regia di Guth, i cantanti ottimi e perfettamente affiatati hanno reso indimenticabile quest’edizione del capolavoro di Janacek