Ruggiti creativi
Il contrabbassista Raffaello Pareti presenta "The Roar at The Door" al Pinocchio
Recensione
jazz
Ricordate il contrabbasso di Raffaello Pareti nell’Orchestra del Titanic con Bollani e Salis, o i due cd di successo usciti a suo nome “Il Circo” e “Maremma”? Veri e propri monumenti alla melodia, amore per la forma canzone. Bè, allora cancellate tutto. Ora Raffaello Pareti ruggisce. Il risultato di questa metamorfosi, “The Roar At The Door”, ha preso forma sul palco del Pinocchio Live Jazz a Firenze. Un quartetto spericolato, energetico e divertente. Pareti ha da sempre privilegiato la forma, la scrittura rigorosa, elegante, gli impasti morbidi, l’improvvisazione sviluppata all’interno di spazi definiti. Questo cambio di rotta lo porta a mettere in gioco non solo energia insospettabile ma anche una ricca rotazione di riferimenti stilistici, mondi sonori lontani, ampi spazi liberi. L’apertura dal netto sapore zappiano si diluisce in un funk scoppiettante, si passa poi da suggestione balcaniche a gioiosità neworleansiane. Sempre attento nella scelta dei compagni di viaggio, anche questa volta Pareti non sbaglia. Con una front line composta da Francesco Bearzatti e Mauro Ottolini ci si può aspettare di tutto. Capacità strumentali straordinarie condite con ironia, sberleffi, soli mozzafiato, ma anche con momenti di lirismo struggenti (emozionante il dialogo tra clarinetto e bombardino). Walter Paoli è il batterista giusto al posto giusto. Non sottrae nulla, anzi accumula una fitta trama ritmica che fa vibrare tutti gli angoli del suo ricco set strumentale. Da vero leader Pareti rimane in cabina di regia, si prende pochi soli, lancia idee e stimoli per i suoi guastatori in prima linea che rischiano qualche volta di dilatare eccessivamente gli spazi solistici presi come sono dalla foga creativa. È così bello ruggire !
Interpreti: Raffaello Pareti: contrabbasso, composizione; Walter Paoli: batteria; Francesco Bearzatti: sax tenore/clarinetto; Mauro Ottolini: trombone/bombardino.
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