"Rake's Progress" da prima pagina

Salutato da oltre 15 minuti di applausi il ritorno a Roma dopo 38 anni dell'opera di Stravinskij in versione semiscenica per l'Accademia di Santa Cecilia, con la regia di Lorenzo Mariani e la direzione esemplare di Daniele Gatti

Recensione
classica
Accademia Nazionale di Santa Cecilia Roma
Igor Stravinskij
18 Febbraio 2006
La prima esecuzione a Roma da parte di complessi capitolini del "Rake's Progress" -l'unico precedente nel '68 era di un'orchestra ospite- ha messo in evidenza la natura squisitamente teatrale della partitura ben oltre le dichiarazioni di Stravinskij, tese a esaltarne gli aspetti operistici e musicali. Felice dunque la scelta da parte di Santa Cecilia della forma semiscenica –pur con le difficoltà di una struttura rigida come l'Auditorium- curata con estrema pulizia e rari didascalismi da Lorenzo Mariani. L'idea del "Rake's Progress" era venuta a Stravinskij dall'omonimo ciclo di quadri del primo di Settecento dipinti da William Hoggart, che a sua volta si era ispirato a un fatto vero: ecco allora giornali usati come tappezzeria sugli elementi scenici ridotti all'osso, oppure tra le mani dei protagonisti e comprimari, in costumi di un non precisato Novecento. Un "Rake" finito sui quotidiani, in clima da teatro epico dove risaltava sopratutto la cura nella recitazione. Dal canto suo il quartetto dei protagonisti Rainer Trost, James Morris al suo debutto a Roma, Ellie Dehn e Sara Fulgoni si è dimostrato ottimo per qualità di canto e interpretazione. Ma vero collante, mente ordinatrice, è stato Daniele Gatti che, dopo "Wozzeck" di due anni fa, è tornato sul podio di Santa Cecilia a dirigere un altro capitolo fondamentale della musica del Novecento. Grazie a un'orchestrazione di nitidezza esemplare, l'ineluttabile marchingegno musicale di Stravinskij si è dipanato metallico e oggettivo aprendosi improvvisamente ai momenti "affettivi" mai privi di ironia, come l'arrivo di Anne a Londra. Gatti ha condotto i complessi ceciliani a una prestazione maiuscola e, ottimamente preparato da Roberto Gabbiani, il coro ceciliano ha stupito per la partecipazione alla fase scenica.

Interpreti: Rainer Trost (Tom Rakewell), James Morris (Nick Shadow), Elizabeth Norberg-Schulz (Anne), Sara Fulgoni (Babe the Turk), Lorenzo Carola (Sellem)

Regia: Lorenzo Mariani

Scene: Maurizio Balò

Costumi: Maurizio Balò

Direttore: Daniele Gatti

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