Power jazz trio

Fieldwork a Padova per Ostinati!: Vijay Iyer, Steve Lehman e Tyshawn Sorey

Fieldwork
Fieldwork
Recensione
jazz
Centro d'Arte degli Studenti dell'Università di Padova Padova
26 Gennaio 2010
Rieccolo quell’infaticabile genietto di Vijay Iyer. Dopo l’apparizione ottobrina in quel di Cormòns con il suo regular trio [nell’ambito del tour di presentazione di "Historicity", pubblicato dalla tedesca ACT], il pianista di origine indiana è tornato in Italia, ospite con il progetto Fieldwork di Ostinati!, la rassegna del Centro d’Arte dell’Università di Padova. Al suo fianco, sul palco del cinema teatro Torresino, il sassofonista Steve Lehman e il batterista Tyshawn Sorey, cotitolari di una formazione nata nel 2002 e giunta, tre anni dopo, all’attuale fisionomia [certificata su disco dal recente "Door", uscito per la sempre lungimirante PI Recordings]. Fieldwork è una sorta di specchio deformante, un triangolo i cui lati mutano lunghezza in continuazione, attraverso un gioco di geometrie variabili ad alto impatto emotivo. Un impatto garantito, innanzitutto, dal drumming devastante, uraganico, di Sorey, da qualche parte tra Elvin Jones e Ronald Shannon Jackson. Non ce ne vogliano Iyer e Lehman, ma la scena in quel di Padova se l’è presa tutta il batterista ex Steve Coleman, triturando ritmi e contro-ritmi, facendo del tempo un concetto relativo, alzando il volume a tratti più del dovuto, gettando nel set un’energia straripante. Dal canto suo Iyer e Lehman hanno garantito la consueta dose di precarietà, disseminando il set di virate improvvise, spigolature, contorsioni. Da brividi un paio di scambi al vetriolo tra la batteria e il pianoforte, così come un solo di Lehman con un uso del vibrato alla Henry Threadgill. Qualcuno, non ricordiamo chi, ha coniato per Fieldwork la definizione di "power jazz trio". Dopo un concerto del genere, come dargli torto?

Interpreti: Vijay Iyer (piano); Steve Lehman (sax contralto); Tyshawn Sorey (betteria).

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

jazz

Si chiude l'ottima edizione 2024 del Torino Jazz Festival

jazz

Usato sicuro e un tocco british per il quarantunesimo Cully Jazz

jazz

Bel successo di pubblico per la prima edizione dello storico festival diretta da Joe Lovano