Poesia e profumo di minestra, pensando a Yourcenar

In scena il nuovo lavoro dall’artista greca Marilena Katranidou per “Gradus. Passaggi per il nuovo” del Reggio Parma Festival

AR

11 ottobre 2025 • 3 minuti di lettura

L'ultimo amore del Principe Genji (foto Andrea Morgillo)
L'ultimo amore del Principe Genji (foto Andrea Morgillo)

Parma, Teatro Due – Reggio Parma Festival

L’ultimo amore del Principe Genji

09/10/2025 - 12/10/2025

Dinamico, fresco, poetico e corale: sono queste le prime parole che ci tornano in mente pensando al debutto de L’ultimo amore del Principe Genji, lavoro teatral-musicale concepito dalla giovane artista greca Marilena Katranidou e realizzato nell’ambito di “Gradus. Passaggi per il nuovo”, progetto con il quale il Reggio Parma Festival ha selezionato artisti under 35 dando loro lo spazio creativo e rappresentativo sui palcoscenici dei teatri soci (vale a dire Fondazione Teatro Due, Teatro Regio di Parma e I Teatri di Reggio Emilia) e che segue il debutto di Ouverture.

L'ultimo amore del Principe Genji (foto Andrea Morgillo)
L'ultimo amore del Principe Genji (foto Andrea Morgillo)

Ispirata all’omonimo scritto di Marguerite Yourcenar, tratto dalla raccolta Racconti orientali, questa performance musicale site-specific si è presentata come una riflessione tra ricordo e oblio, rievocando un giuoco di immagini mentali e quadri narrativi avviati in questa occasione da un’azione che ha avuto inizio sulla strada all’esterno nel teatro parmigiano, per poi accompagnare il pubblico in una sorta di processione drammaturgica collettiva la quale – tra narrazioni, spazi rappresentativi e proiezioni visuali – ci ha condotti lungo le scale e gli interni dello stabile che ospita il Teatro Due fino all’Arena Shakespeare, spazio all’aperto dove nel fresco crepuscolo ha preso forma il cuore della rappresentazione.

L'ultimo amore del Principe Genji (foto Andrea Morgillo)
L'ultimo amore del Principe Genji (foto Andrea Morgillo)

Qui è stato liberamente rievocato il classico giapponese dell’XI secolo Genji Monogatari di Murasaki Shikibu – rielaborato, appunto, dalla Yourcenar – nel quale il principe Genji e la Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono sono messi alla prova dagli eventi, lottando per avere il controllo del loro destino per trovarsi sistematicamente di fronte all'ineluttabilità della morte.

Un percorso tratteggiato attraverso una narrazione corale nella quale – rievocando per quanto liberamente la più classica tradizione ellenica – un coro, appunto, racconta con il suo seducente impasto polifonico le differenti situazioni drammaturgiche e narrative, mimandone a tratti le evoluzioni con funzionali posture coreografiche, il tutto in un contesto scenico immerso in un’ideale atmosfera popolare e agreste.

Da qui la pentola nella quale bolle una minestra i cui profumi aromatici di verdure varie arrivano a fiotti a lambire le narici di un pubblico accovacciato attorno all’ensemble strumentale che sostiene – ora con commenti timbrici dilatati ora con interventi armonico-melodici dalla suadente evocazione modale e folklorica – un’azione scenica diffusa, dinamica e cangiante.

Una narrazione rappresentativa coinvolgente, che ha visto quali affiatati protagonisti gli interpreti Aliki Atsalaki, Dimitra Kandia, Eirini Kyriakou, Sotiria Koutsopetrou, Martha Pasakopoulou, Katerina Peki, Konstantina Samara, Christos Strinopoulos, Vasilis Tryfoultsanis.

L'ultimo amore del Principe Genji (foto Andrea Morgillo)
L'ultimo amore del Principe Genji (foto Andrea Morgillo)

Il lato musicale – composizioni originali di Apostolis Koutsogiannis – è stato gestito con attenta cura dall’Oros ensemble (violino Eirini Krikoni, violoncello Dimitris Karagiannakidis, bayan Kostas Zigeridis, kanun Vasilis Zigeridis e clarinetto Antonios Tsachtanis), mentre le scene e i costumi sono stati ideati da Dido Gkogkou, le sculture da Vincenza Zampardi, le luci da Luca Bronzo. La direzione del coro e la preparazione vocale sono state curate da Dimitra Kandia, mentre le coreografie sono state preparate da Martha Pasakopoulou. Da annotare ancora la collaborazione drammaturgica di Korina Vasileiadou, oltre alle funzioni di videographer e assistente alla regia di Karina Logotheti, video di Andrea Morgillo e collaborazione artistica di Simos Riniotis.

Gli applausi calorosi e convinti del pubblico presente hanno salutato tutti gli artisti impegnati, suggellando con un bel successo il debutto di questo originale lavoro.