Platée ninfa piccoloborghese

A Strasburgo l’opera di Rameau secondo Rousset e Clément

Recensione
classica
Opéra national du Rhin (Strasbourg)
Jean-Philippe Rameau
13 Giugno 2014
Ci sono produzioni che lasciano un segno quasi indelebile nell'immaginario. Così è stato una quindicina di anni fa per Laurent Pelly e il suo felicissimo spettacolo di Palais Garnier che ha segnato il definitivo ritorno di “Platée” nel repertorio operistico. Che la "naiade ridicola" del geniale libretto debba essere una rana è diventato un cliché di cui pochi riescono a liberarsi. Ci è riuscito di recente Robert Carsen, ma chiare tracce di batrace si ritrovano nell'allestimento di Mariame Clément, che a quattro anni dal debutto torna sulla scena dell'Opéra du Rhin. In realtà la sua Platée è un non meglio identificato anfibio da acquario con però evidenti aspirazioni all'emancipazione piccolo borghese nell’America degli anni '50, ben ricostruita nel mobilio e nei costumi da Julia Hansen. Più che la crudeltà dell’atroce scherzo alla ninfa, Clément gioca la carta della leggerezza con il contributo decisivo delle giocose coreografie di Joshua Monten fra gioco d’acqua e parodia del consumismo a stelle e strisce. Se altri direttori hanno esaltato il lato anarchico della partitura esaltandone i contrasti, a Rousset interessa piuttosto l’adesione alla compostezza dello stile francese e la cura della trama strumentale, sia nella direzione dell’orchestra dei Talents Lyriques sia seduto al cembalo per i recitativi. Nella distribuzione vocale, nei panni della protagonista convince la solida prova di Gonzalez-Toro, con solo qualche increspatura nelle asperità dell’impossibile registro di haute-contre. Si vorrebbe invece più folle la Follia da proto-telepromozione di Stefanescu, corretta ma poco trascinante. Più indovinato il duo maschile Auvity e Dolié, entrambi impeccabili sul piano stilistico, mentre generico è il Giove in doppiopetto di Schroeder. Bene gli altri. Applausi calorosi.

Note: Ripresa dell’allestimento dell’Opéra national du Rhin di Strasburgo. Date rappresentazioni all’Opéra di Strasburgo: 13, 15, 17, 19, 21 giugno 2014. A La Sinne di Mulhouse: 29 giugno e 1 luglio 2014.

Interpreti: Emiliano Gonzalez Toro (Platée), Ana-Camelia Stefanescu (Thalie/La Folie), Cyril Auvity (Thespis/Mercure), Thomas Dolié (Momus/Cithéron), Hanne Roos (L'Amour/Clarine), Andrew Schroeder (Jupiter), Isabelle Druet (Junon), Frédéric Caton (Un satyre)

Regia: Mariame Clément

Scene: Julia Hansen

Costumi: Julia Hansen

Corpo di Ballo: Ballet de l'Opéra national du Rhin

Coreografo: Joshua Monten

Orchestra: Les Talens Lyriques

Direttore: Christophe Rousset

Coro: Chœurs de l'Opéra national du Rhin

Maestro Coro: Sandrine Abello

Luci: Reinhard Traub

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo

classica

Napoli: per il Maggio della Musica