Parlar bene di musica

A Firenze la due giorni di Melò

Recensione
classica
Sul palco stavolta non c’erano cantanti o attori, ma organizzatori, registi, direttori d’orchestra, compositori, giornalisti… un vero e proprio brain storming dove informarsi, scambiare idee, lanciare proposte, non un convegno paludato e asettico. Era la quarta edizione di “Melò around world”, il summit musicale organizzato dalla Rai e che si è svolto a Firenze, al Teatro Goldoni, nell’ambito degli Screenings Rai. Cinque poltrone bianche spalle alla platea che ospitavano gli incontri moderati da Stefano Catucci e davanti le poltrone di velluto rosso che ospitavano il pubblico. Tanti i temi da discutere e tante le scoperte fatte. Ad esempio che nel 2011 la Rai ha trasmesso in tv 802 ore di musica, 24 dirette, 91 programmi musicali, 47 dirette in streaming, otto dirette nei cinema, e Radio3 ha messo in onda 960 tra concerti e opere (265 dirette, 258 produzioni interne, 115 per il circuito euroradio). Certo gli orari televisivi non sono da prima serata, ma Rai5 e Rai3 tra le prime della Scala e Bollani, tra Pappano che racconta l’opera italiana e “Petruska” che svela i misteri di un’orchestra svolgono un compito fondamentale. E poi quando la classica va su Raiuno incassa 4 milioni di spettatori per il Concerto di Capodanno dalla Fenice di Venezia e due milioni e mezzo per il Concerto di Natale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai da Assisi. Numeri stratosferici paragonati alle capienze delle sale da concerto... Francesca Nesler (“La Musica di Rai3”) spiega che “Forse bisogna ricominciare a spiegare Vivaldi e Schoenberg fa ancora paura, ma se Bollani racconta che Schoenberg giocava a tennis con Gershwin forse fa meno paura…”. E’ vero che poi gli spettatori dei concerti si lamentano perché hanno visto passare una giraffa o una steadycam ma Roberta Enni (vice direttore Innovazione e Prodotto Rai) ricorda “Noi facciamo di tutto per dare il minor disturbo possibile, ma spettatori e musicisti devono renedersi conto che una volta trasmesso e registratoo quel concerto esisterà per sempre!”. E poi c’è internet con i siti dove puoi rivedere i programmi o ascoltare tutta la musica che vuoi ( Il Cubo Musica della Telecom, Radio Cemat…) e i cinema dove vedere una diretta dal Met o dalla Staatsoper con le sale cinematografiche che organizzano vere e proprie serate evento con presentazioni, riprese del dietro le quinte, buffet e gli spettatori in abito da sera…Insomma, si torna da Firenze di buon umore dopo aver ascoltato per due giorni quanto sia importante la musica nella nostra vita e poi ci pensano i due Premi Oscar Morricone e Piovani a chiudere in bellezza con le loro riflessioni su musica contemporanea, d’arte, applicata, assoluta o come volete chiamarla. “Amare una cosa è il miglior modo per conoscerla” conclude saggiamente Piovani.

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