Musica sulle Bocche 2 | Note di fine estate
Il vento e la pioggia hanno costretto il festival sardo a trovare riparo al coperto

Recensione
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Non solo Musica sulle Bocche, purtroppo. Il maltempo ci ha messo lo zampino e il vento e la pioggia si sono scagliati anche quest'anno sulle Bocche di Bonifacio. E così, dopo le prime due giornate en plein air e le incursioni della Bandakadabra marching band nella spiaggia e sulle strade di Santa Teresa di Gallura, il festival diretto da Enzo Favata ha dovuto ripiegare nel palazzetto dello sport rinunciando agli scenari accattivanti previsti per alcune delle iniziative di punta di questa edizione: il concerto di Christian Fennesz all'alba sulla spiaggia di Rena Bianca e quello di Mario Crispi al Faro Capo Testa al tramonto. Tutto spostato nella serata di domenica e al chiuso, ad aggiungersi a un gran finale diventato particolarmente fitto, quasi una maratona in musica, in cui è spiccata l'anteprima della nuova produzione di Favata: [i]The Secret Life of Parks[/i], sottotitolo “lo spettacolo della vita nei parchi della Sardegna e della Corsica”. Ma questa edizione di Musica sulle Bocche si potrà ricordare soprattutto per uno degli ultimi concerti che si sono potuti godere all'aperto, quello di venerdì 31 con i Violons Barbares. Una vera e propria rivelazione per un trio che ha saputo catturare il pubblico dal primo brano e accompagnarlo fino alla fine del concerto con un'abilità e una carica in continuo crescendo. Merito di una presenza scenica davvero invidiabile, di un'ironia sempre presente e di una formula musicale pienamente riuscita in cui il canto gutturale mongolo [i]xöömej[/i] e il suono del [i]morin khuur[/i] del magistrale Dandarvaanchig Enkhjargal si sono sposati perfettamente con le armonie della [i]gadulka[/i] suonata dal bulgaro Dimitar Gougov, in un'affascinante corsa tra le note accentuata e resa a tratti ballabile dal variegato universo percussivo di Fabien Guyot. Un successo.
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