Mimì nel dopoguerra

Bohème a Liegi

Recensione
classica
Opéra Royale de Wallonie, Liegi, Belgio
Giacomo Puccini
17 Giugno 2016
Per la sua Bohème Stefano Mazzonis di Pralafera ha pensato a Parigi com'era appena conclusa la seconda guerra mondiale, con la sua gioventù desiderosa di riprendere a godere della vita e piena di speranze per il futuro. Una postposizione nel tempo che fa ammodernare scene e costumi senza però tradire lo spirito dell’ambientazione originaria: il risultato è un nuovo allestimento molto nel solco della tradizione, anche grazie alla direzione rigorosa del maestro Paolo Arrivabeni ed alla scelta curata degli interpreti che regalano esattamente quel fluire in crescendo di emozioni voluto da Puccini, sino al compimento del dramma finale che si risolve per il pubblico in un desiderio incontenibile di lacrime e applausi insieme. E cosi è successo anche a Liegi, con la prima che si è conclusa con lunghissimi emozionati applausi. La Mimì di Patrizia Ciofi è stata perfetta e godibilissima sin dalle prime battute: delicata e discreta, ma allo steso tempo determinata e intensa, elegantissima. La bella voce tenorile di Gianluca Terranova si è colorata e ha preso spessore invece nel susseguirsi delle scene dando il meglio di se nel finale. Degni di nota poi innanzitutto i bei costumi di Fernad Ruiz, dalle linee pulite ed i colori ben assortiti, mentre le scene sono un po' confuse e troppo cupe, oltre che pesanti e macchinose da spostare, che il regista sembra cercare di alleggerire con le sue trovate piacevoli, come la jeep che arriva inaspettata a fari accesi. Bene anche tutti gli altri interpreti, il coro e le voci bianche, in particolare Cinzia Forte che tratteggia una Musetta prima frivola e litigarella e poi dalla voce ricca di compassione e tristezza; il baritono rumeno Ionut Pascu è un solido Marcello; il belga Laurent Kubla che gioca con disinvoltura la parte di Schaunard.

Note: Nuova produzione Opéra Royal de Wallonie / Israeli Opera de Tel-Aviv

Interpreti: Mimi (Patrizia Ciofi - Ira Bertman), Rodolfo (Gianluca Terranova- Marc Laho), Musetta (Cinzia Forte - Lavinia Bini), Marcello (Ionut Pascu), Colline (Alessandro Spina), Schaunard (Laurent Kubla), Alcindoro et Benoît (Patrick Delcour), Parpignol (Stefano De Rosa), un sergente dei doganieri (Pierre Nypels), un Doganiere (Marc Tissons)

Regia: Stefano Mazzonis di Pralafera

Scene: Carlo Sala

Costumi: Fernand Ruiz

Orchestra: Orchestre de l’Opéra Royal de Wallonie-Liège

Direttore: Paolo Arrivabeni

Coro: Choeurs de l’Opéra Royal de Wallonie-Liège

Maestro Coro: Pierre Iodice

Luci: Franco Marri

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Napoli: per il Maggio della Musica

classica

Nuova opera sul dramma dell’emigrazione

classica

Al Theater Basel L’incoronazione di Poppea di Monteverdi e il Requiem di Mozart in versione scenica