Manon contemporanea di Puccini

A Liegi con la direzione di Scappucci e la regia di Mazzonis di Pralafera

Recensione
classica
Opéra Royale de Wallonie, Liegi, Belgio
Giacomo Puccini
19 Settembre 2017
Una Manon dalla passione trascinante tutta italiana quella che è andata in scena a Liegi per la regia di Stefano Mazzonis di Pralafera che, ispirandosi proprio al fatto che Puccini ha volutamente italianizzato la sua Manon rispetto a quelle di Auber e Massenet calcando il tasto dell'intensità drammatica dei personaggi, ha pure attualizzato all'epoca di Puccini l'opera abbandonando l'originale collocazione settecentesca, secondo il regista "troppo cipria e crinoline", non corrispondente visivamente alla partitura. Una scelta pero' purtroppo non supportata dalle scene, banali e mal realizzate (ad esempio, nell'ultimo atto le dune si sollevano da terra), e dai costumi sontuosi ma anche un disorientante mix di stili e riferimenti. Insomma, i soliti problemi di molte delle messe in scene dell'Opera di Liegi a firma Mazzonis come regista, compresi i movimenti macchiettistici dei coristi dal sapore antico, e di Ruiz per i costumi. A salvare la serata sopratutto la direzione di Speranza Scappucci, che ha guidato con saldezza e saputo trarre il meglio dall'Orchestra: dopo un inizio un po' enfatico ha trovato la giusta cadenza regalando in particolare un magnifico intermezzo sinfonico. Alte le aspettative per il cast vocale sulla carta tutto di buon livello, ma Marcello Giordani nel ruolo di Des Grieux ha mostrato presto delle difficoltà, con chiare manchevolezze di tenuta e potenza, non riuscendo a comuovere nemmeno nella di solito strappa-applausi, "No! Pazzo son!" quando supplica il capitano di imbarcarlo per l'America insieme alla sua bella condannata alla deportazione. All'altezza invece la Manon di Anna Pirozzi che ha affrontato con agilità anche le parti più impegnative, mostrando pure ottime doti d'attrice, anche se forse le si addicono ruoli di donna più sanguigna.

Note: Nuova produzione Opéra Royal de Wallonie-Liège

Interpreti: Anna Pirozzi (Manon), Marcello Giordani (Des Grieux), Ionut Pascu (Lescaut), Marcel Vanaud (Geronte), Marco Ciaponi (Edmondo), Alexise Yerna (il musico), Patrick Delcour (l'oste e il sergente), Pietro Picone (il maestro di ballo)

Regia: Stefano Mazzonis di Pralafera

Scene: Jean-Guy Lecat

Costumi: Fernand Ruiz

Orchestra: Orchestra dell'Opéra Royal de Wallonie-Liège

Direttore: Speranza Scappucci

Coro: Coro dell'Opéra Royal de Wallonie-Liège

Maestro Coro: Pierre Iodice

Luci: Franco Marri

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Al Teatro La Fenice grande successo per l’opera di Arrigo Boito nel brillante allestimento di Moshe Leiser e Patrice Caurier con la solida direzione musicale di Nicola Luisotti

classica

Due giovani che non sono più delle promesse ma due tra le più belle realtà dell’affollato panorama pianistico attuale

classica

L’opera di Aaron Copland debutta al Piccolo Regio