Martha a Villa Rufolo
La Argerich al Festival di Ravello.
11 luglio 2017 • 2 minuti di lettura
Ravello Festival Ravello
Anche il Ravello Festival 2017, edizione numero sessantacinque, gioca tutto su Wagner, il belvedere di Villa Rufolo, interpreti ed orchestre internazionali. E sono queste ultime le componenti che lo avvicinano ad un pubblico sempre entusiasta ed in viaggio per la suggestiva cittadina della costiera amalfitana. Il concerto di sabato scorso 8 luglio, firmato da Gabor Takacs-Nagy alla direzione della Franz Liszt Chamber Orchestra, e con le pianiste Martha Argerich e Akané Sakai, scivola in una sontuosità musicale un po’ ironica con il concerto per pianoforte, tromba ed orchestra d'archi N.1 di Sostakovich, e segnato da fantasiose parodie con "Il Carnevale degli Animali" di C. Saint-Saëns. La tromba non abbonda mai nell'articolata partitura di Shostakovich, ed il suono raccolto di Laszlo Toth prepara al fitto pianismo di Argerich. Lei ricostruisce con minuzia i timbri e dialoga in virtuosismo con l'insieme orchestrale come sempre di impatto, elegante e passionale. Argerich è anche da festival, scherzosa e festosa sui disegni melodici, accentuati, con pause e sincopi rispettate alla lettera. Ogni attacco è ritmo, suono puro e semplice bellezza, al di là di ogni retorica. Lo stesso vale per un roboante finale del Carnevale di Saint-Saëns, che rispecchia un carattere a volte furente in bilico tra la potenza sonora del pianoforte e l'espressività delle due interpreti. Di coinvolgente ironia, a tratti infantile ma sempre geniale, dalla maestosità del leone, passando per un elefante/contrabasso, un cucù/flauto, due pianiste/animali da palcoscenico, fino alla fragile eleganza del cigno/violoncello, il Carnevale, già da solo, contribuisce a garantire il successo del concerto, valore aggiunto il giusto spirito nell'interpretazione di solisti e orchestra. Guizzi e velocità, ma anche di carisma la giovane pianista giapponese e soprattutto implacabile e resistente all'energia della Argerich, forgiano insieme un suono tondo, voluminoso nei fortissimo, un po' tutto piatto però nell'involucro del belvedere di Villa Rufolo che, seppur magico, è senza misura perfetta per suono in musica e dimensioni non congrue per un organico d'archi. Come sempre in questi casi l'orchestra si aiuta da sé. Gabor Takacs-Nagy, direttore esperto, che ha condotto con saggezza le valide file di questa orchestra ungherese nella prima parte, esegue un "Angelus!Prière aux anges gardiens" di Liszt: statico nei crescendo e freddo nei timbri. Poco meglio il divertimento N. 1 K 136 di W. A. Mozart che apre la serata: suonava artificioso a confronto con il seguente Shostakovic. Il cartellone del festival è ricco, le potenzialità della cittadina alte.
Interpreti: Martha Argerich e Akané Sakai, pianoforte
Orchestra: Franz Liszt Chamber Orchestra
Direttore: Gabor Takacs-Nagy