L'Orchestra Sinfonica di Milano riparte dalla Scala
Concerto inaugurale diretto da Boreyko
La Scala ha ospitato il concerto inaugurale della stagione 2022-23 dell'Orchestra Sinfonica di Milano (ex Giuseppe Verdi). Sala piena zeppa, suol podio Andrey Boreyko, che in apertura ha diretto il Preludio dei Maestri cantori di Norimberga; un'esecuzione purtroppo non memorabile per mancanza di coesione e trasparenza. Peccato aver scelto Wagner come biglietto da visita di tutta la stagione. In seconda battuta il Concerto per due pianoforti in mi maggiore di Mendelssohn (composto all'età di 13 anni) si è valso dei fratelli Lucas e Arthur Jussen, solisti olandesi fuori dal comune, per preparazione, affiatamento, precisione. Con in aggiunta un visibile e trascinante entusiasmo nel suonare, che si è subito tramesso al pubblico, tanto da ricevere sonori applausi dopo il primo tempo. Al termine comunque lunghe ovazioni e come bis uno strampalato e divertente pout-pourri, composto Igor Roma, maestro dei Jussen, che ha spaziato dalla sinfonia n. 40 di Mozart a Renato Carosone.
A seguire la Seconda di Brahms ha avuto un'esecuzione più che convincente. L'organico l'ha in repertorio da tempo ed è stato in grado di seguire perfettamente le intenzioni del podio, in una lettura accurata, analitica, attenta ai dettagli. Di grande effetto il colore brunito che ha segnato il secondo movimento e l'accuratezza da congegno a orlogeria nel terzo. Anche nel caso di questa sinfonia, si sono ripetuti gli applausi alla fine del primo movimento, strana manifestazione d'entusiasmo, dato che gli abbonati della Sinfonica di Milano sono ascoltatori accorti di lunga data. Ma forse si è trattato di neofiti invitati all'ultimo per occupare posti.
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