L'orchestra protagonista di Tristan

La direzione di Gianluigi Gelmetti dà all'orchestra di Wagner trasparenze di linee e di timbri ma così trasforma il dramma musicale in una sterminata sinfonia in tre movimenti, adagio-allegro-adagio.

Recensione
classica
Teatro dell'Opera Roma
Richard Wagner
14 Novembre 2006
Il preludio inizia con un sospiro che appena si sente (tanto che il pubblico continua ignaro il suo chiacchiericcio) e si prosegue tra il pianissimo e il mezzo forte, e per di più con tempi molto lenti, finché alla fine del primo atto, dopo un'ora e mezza, arriva il primo vero fortissimo. Tutto è calibratissimo, delicatissimo e trasparentissimo: la nave di Tristan non naviga tra le alte ondate e le dense nebbie del cupo oceano ma spiega le vele alla placida brezza del Mediterraneo, le cui limpide acque lasciano percepire nitidamente anche quella frase del flauto, quelle quattro notine dell'arpa e tanti altri particolari che non si sentono mai. Nel secondo atto tempi e sonorità sono più mossi ma sembrano disegnare flessuose volute liberty più che sismografare gli spasimi d'amore e morte. Tutto molto bello - e anche l'orchestra ci fa un figurone, con dinamiche calibrate al millimetro, timbro purissimo, tutto pressoché perfetto, solo dopo quattro ore arrivano un paio di sbaffi degli ottoni - ma c'è una buona dose di autocompiacimento estetizzante da parte di Gelmetti. Pier'Alli è sulla stessa linea: azione ridotta al minimo, suggestivi giochi di luci notturne, scena quasi astratta, in cui solo si materializza la nave con un bel coup de théâtre. Il pubblico trova tutto un po' freddo, o semplicemente noioso, e applaude poco: ma, pur con i limiti indicati, ci sono cose preziose nella direzione e nella messa in scena. Il cast sarebbe eccellente, ma il diavolo ci mette la coda: infatti Richard Dexter, malato, può solo o urlare o accennare. Janice Baird è un'eccellente Isolde: voce non torrenziale ma salda, con acuti lucenti e svettanti, e grande temperamento, che conferisce forte intensità ai momenti più drammatici ma manca un po' di emozione interiore in quelli più delicati. Magnifici Marianne Cornetti e Michele Kalmandy (Brangäne e Kurvenal). Bene anche Rafal Siweck (Marke).

Note: In lingua originale con sovratitoli in italiano. Nuovo allestimento.

Interpreti: Tristan: Richard Decker /Louis Gentile. Isolde: Janice Baird /Anna Katharina Behnke. Kurwenal: Michele Kalmandy. Brangäne: Marianne Cornetti/Hermine May. K?nig Marke: Rafal Siwek. Timoniere:Mario Bellanova. Pastore: Cesare Ruta. Giovane marinaio: Gianluca Floris. Melot: Angelo Nardinocchi

Regia: Pier'Alli

Scene: Pier'Alli

Costumi: Pier'Alli

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera

Direttore: Gianluigi Gelmetti

Coro: Coro del Teatro dell'Opera

Maestro Coro: Andrea Giorgi

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