Le Classiche forme di Rana e Kavakos

Lecce: un bel concerto del Festival diretto da Beatrice Rana

Beatrice Rana
Beatrice Rana
Recensione
classica
Lecce, Chiostro del Rettorato dell’Università del Salento
Rana & Kavakos
17 Luglio 2025

Salento è terra di due mari, ricca di storia, arte, cultura, paesaggi dal cielo di un celeste più chiaro dell’azzurro cielo. Cuore pulsante del Salento è Lecce, città giovane, vivace, frizzante... città che incanta con il suo lussureggiante barocco delle chiese e dei palazzi signorili. Lecce è città di gran cuore e sincera ospitalità che ogni anno e soprattutto nel periodo estivo è in grado di accogliere un turismo sempre più internazionale. Ed è in questo panorama felice di luoghi e persone che nasce Classiche Forme il festival dedicato alla musica da camera, fondato e diretto dal 2017 con orgoglio, passione e amore pe la propria terra dalla giovane pianista salentina Beatrice Rana protagonista indiscussa nel panorama della musica classica internazionale.

Classiche Forme è un festival “cartolina sonora” per godere la musica sotto i cieli d’estate, tra i colori saturi di luce della campagna salentina o per fuggire i pomeriggi assolati, al fresco di un cortile privato, o per godere la piacevole frescura di una dolce brezza serale nei cortili privati di antichi palazzi per le vie del centro storico.

 

Il Festival è ora nel vivo della programmazione e sold out i suoi concerti, come quello di giovedì 17 luglio nel suggestivo cortile del seicentesco Chiostro del Convento dei Carmelitani di Lecce, ora chiostro del Rettorato dell’Università del Salento, “Università dei due mari”.

 

Passioni e Contrasti – questo il titolo del concerto – ha visto protagonisti il celebre violinista Leonidas Kavakos con Beatrice Rana al pianoforte, nella prima parte della serata, nell’esecuzione della Sonata per violino e pianoforte n.1 in fa minore op. 80 di Sergej Prokofiev. Opera giovanile del compositore russo, scritta tra il 1938 ed il 1946, più volte rimaneggiata e portata a termine grazie alla collaborazione con il violinista David Oistrach.

 

Beatrice e Leonidas tessono abilmente e amabilmente un dialogo elegante, sempre in sintonia, ricercato nelle delicatezze del fraseggio a volte rarefatto oppure punteggiato da slanci virtuosistici che Prokofiev dedica a entrambe le scritture pianistica e violinistica.

 

Protagonista della seconda parte del concerto è invece il Quartetto per pianoforte n. 2 in la maggiore op. 26 di Johannes Brahms: Leonidas Kavakos al violino, Georgy Kovalev alla viola, Brannon Cho al violoncello e Beatrice Rana al pianoforte.

Dopo le raffinate sonorità di Prokofiev – forse più godibili in spazi più raccolti - con Brahms la musica diventa più corposa, si fa sostanza musicale in grado di riempire egregiamente lo spazio acustico dell’auditorium open air. Se la scrittura pianistica la fa quasi da padrona gli archi rappresentano il condensato armonico.

Il Quartetto è opera impegnativa come lo è tutta la musica brahmsiana. L’esecuzione è perfetta. C’è l’intesa, il giusto equilibrio sonoro tra le parti. L’impasto timbrico degli archi si contrappongono ai colori della tastiera. Emerge la bravura degli interpreti, quella matura di Rana e Kavacos come quella di Kovalev, violista tra i più affermati della sua generazione, e di Brannon Cho, vincitore del primo premio nel prestigioso sesta edizione del Concorso Internazionale di Violoncello di Paulo.

Grande entusiasmo e applausi calorosi da parte del pubblico hanno salutato gli artisti decretando così il successo della serata e ancora una volta il successo di questo giovane festival che racconta l’autentica passione per la musica di Beatrice Rana e la sua gioia di viverla nella sua terra d’origine.

 

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