La sanguinaria Medea riabilitata da Liebermannn

inserite qui il testo in breve

Recensione
classica
Opéra National de Paris Parigi
Rolf Liebermann
12 Febbraio 2002
A Parigi non si è dimenticata la personalità carismatica dello svizzero Rolf Liebermann, che ha assicurato con talento e brio la sovraintendenza dell'Opera Garnier fra il 1973 et il 1980. Si conosce meno il suo volto da compositore, autore di una produzione strumentale e vocale importante, in cui figurano cinque opere liriche, rappresentate innanzitutto in Germania e in Svizzera, con libretti volontariament provocatori. E' per rimediare a tale ingiustizia che l'Opera Bastille ha in programma la sua ultima " Medea ". Alla fine degli anni Ottanta, a più di 70 anni, Liebermann si appassiona per l'audace romanzo "Freispruch für Medea" (Non-luogo per Medea) di Ursula Haas, scrittrice originaria dell'ex-Cecoslovacchia, che porta avanti una carriera letteraria in Germania. La sanguinaria e infanticidia Medea ha ispirato nell'arco di tre secoli, non meno di una cinquantina di lavori teatrali (fra cui il recente "Medeamaterial" di Pascal Dusapin, nel 1991, a Bruxelles).L'opera di Liebermann viene rappresentata in prima assoluta ad Amburgo nel 1995, ma la partitura verrà in seguito rimaneggiata e portata a termine poco prima della morte del compositore, avvenuta il 2 gennaio 1999. E' questa ultima versione quella allestita all'Opéra Bastille. Nel primo atto Medea, figlia del re della Colchide (l'attuale Georgia), si innamora di Giasone, invasore greco. Gli cede il Vello d'Oro e parte con lui in Grecia. E fin qui si rispetta il dramma di Euripide. Tutto cambia nel secondo atto, quando l'infedele Giasone si innamora -non della figlia di Creonte, re di Corinto, come lo vorrebbe la legenda- ma dello stesso Creonte. Incinta di Giasone, Medea decide di vendicarsi. Nel terzo atto, la coppia omosessuale si prepara alle nozze. L'abito da sposa portato da Creonte (un travestimento che l'opera barocca avrebbe apprezzato !), stregato da Medea, prende fuoco, incenerisce lo sposo e incendia Corinto. Medea e Giasone regolano i conti e si separano. Straniera immigrata in Grecia, donna sola in un mondo di uomini, la pentita Medea diventa una semplice eroina tragica moderna, innamorata e alienata a un individuo senza scrupoli e avido di potere. Il regista Jorge Lavelli, di origine argentina e naturalizzato francese, ha giocato sull'opposizione Oriente/Occidente, in un primo atto tutto imperniato intorno alla figura di Medea, alla terra color ocra, alla feminilità sensuale, ai riti relgiosi pagani ; nel secondo atto, in cui Medea si ritrova isolata nel freddo glaciale del mondo greco, in mezzo a donne inesistenti ; e nel terzo atto trattato con eleganza a livello musicale come pure scenografico, ambientato nell'universo moderno e impersonale di un lussuoso appartamento, in cui si amano Giasone -il basso finlandese Petri Lindroos, interprete assai convincente ma vocalmente un po' pallido di fronte alla protagonista - e Creonte (Lawrence Zazzo), "countertenor" dalla voce duttile, benvenuto nel ruolo ambiguo di futuro sposo lascivo e carezzevole, destinato a indossare l'abito bianco offerto da Medea. La partitura di Liebermann oppone i due universi incompatibili del fuoco e del ghiaccio a vaste pennelate color pastello, sulla scia di Berg et Messiaen, e da le pagine più belle alla regina barbara. Il teatro pieno ha applaudito a lungo l'americano James Conlon, direttore permanente dell'Opéra National di Parigi dal 1996, a Jeanne-Michèle Charbonnet, originaria di New Orleans, un soprano drammatico -chiamata ad interpretare in un futuro prossimo una magnifica Elettra a Firenze- la cui presenza vocale ed il cui elegante profilo hanno dominato quest'opera decisamente femminista.

Note: Creazione francese della versione definitiva (1998). Nuova produzione, spettacolo in lingua tedesca

Interpreti: Charbonnet, Lindroos, Zazzo, Montalvo, Canniccioni, Condoluci, Laurence, Callinan

Regia: Jorge Lavelli

Scene: Agostino Pace

Costumi: Graciela Galán

Orchestra: Orchestra dell'Opéra National de Paris

Direttore: James Conlon

Coro: Coro dell'Opéra National de Paris

Maestro Coro: David Levi

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

I poco noti mottetti e i semisconosciuti versetti diretti da Flavio Colusso a Sant’Apollinare, dove Carissimi fu maestro di cappella per quasi mezzo secolo

classica

Arte concert propone l’opera Melancholia di Mikael Karlsson tratta dal film omonimo di Lars von Trier presentata con successo a Stoccolma nello scorso autunno

classica

Piace l’allestimento di McVicar, ottimo il mezzosoprano Lea Desandre