Impressionante Pollini

I recital di Maurizio Pollini, come si è ascoltato a Ravenna, sono lezioni di storia della musica, ma impartite da un musicista che parla con il pianoforte e sa dire tutto, se non di più. Il di più sono la necessità e la verità delle sue interpretazioni, che colpiscono come una rivelazione morale.

Recensione
classica
Ravenna Festival Ravenna
26 Giugno 2004
Nei suoi recital (questa volta a Ravenna, per il festival delle "Illuminazioni sulla via di Damasco") Maurizio Pollini continua a impartire lezioni serissime di rara bellezza, proseguendo in solitudine (ma con l'entusiasmo del pubblico che lo ascolta) la sua ricerca sugli autori e le musiche della sua vita di pianista e di interprete. Accantonato momentaneamente Beethoven, ecco Chopin e Debussy a impaginare (con quattro vertiginosi bis sempre in tema) il programma, come al solito con rimandi e nessi sottesi. Quante volte avrà suonato Maurizio, di Chopin, il "Preludio in do diesis minore", la "Terza" e la "Quarta Ballata", i "Due Notturni op. 48", lo "Scherzo in si minore"? Innumerevoli, certo, ma non abbastanza da rendere inutile, o peggio scontata, la riproposta di queste pagine. Il suo Chopin si modifica a ogni lettura, e ogni volta mette in luce un aspetto minimo che illumina il tutto e rende necessaria questa nuova esperienza. Nel suo Chopin in progress esistono punti fermi, ma non tesi da dimostrare: non è forse il massimo dire che Pollini lo suona con la naturalezza della verità, di suo mettendoci tutt'al più una malinconia virile, una misteriosa sospensione, una lucida innervatura delle strutture con bagliori di lirismo decantato? Poi Debussy. Ossia il secondo libro dei "Preludi". Ed è come se la storia del pianoforte avanzasse senza cedimenti, ma anche senza stacchi. Un Debussy del tutto spogliato dai fumi impressionisti, dalle delibazioni dei colori, e ricondotto invece, quasi in bianco e nero, a voce epocale di un nuovo linguaggio pianistico sedimentato nella tradizione, quella alta. Impressionante, non facile da ascoltare, ma illuminante come una rivelazione morale.

Interpreti: Pianoforte: Maurizio Pollini

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