Il ritorno di "Walkiria"

Firenze ripropone il Wagner della Fura

Recensione
classica
Teatro Comunale di Firenze Firenze
Richard wagner
18 Gennaio 2013
Bella come nel 2007 questa "Walkiria", ma anche nella ripresa di uno spettacolo di punta per il Teatro del Maggio, come la prima giornata del "Ring" Mehta-Fura dels Baus, nato a Firenze cinque anni fa, si rispecchiano i tempi difficili che questo teatro sta vivendo, e infatti a questa prima si è arrivati fortunosamente, cancellando la prima data e spostando la seconda, per problemi di agibilità della sala non adeguatamente governati. Una "Walkiria" che resta affascinante, dall’evocazione in video della fuga di Siegmund nell’inizio tempestoso, alla rievocazione dell’umanità tribale del clan di Hunding con quel focolare primitivo cerchiato dalle ossa dei nemici, alle Valchirie cavalcanti le gru della Fura, al grande cerchio di fuoco del finale. Ma il teatro era decisamente meno pieno di quanto si poteva sperare o credere, e anche Zubin Mehta è rimasto un po’ sulle sue in quel primo atto dedicato ai gemelli Velsunghi a cui cinque anni fa aveva impresso un’altra intensità. Il direttore si è poi rifatto nel corso dell’opera, in particolare nel nobile e intenso tratteggio del personaggio di Wotan, Juha Uusitalo, che però non ha riconfermato la stessa prestanza vocale dimostrata nel 2007. Decisamente cresciuta in potenza e tragicità ci è parsa invece la Brunilde di Jennifer Wilson. La nuova Sieglinde, Elena Pankratova, pur generosa, non ci è sembrata ancora all’altezza della tormentata eroina wagneriana; alla prima cantava un Siegmund ancora un po’ acerbo ma di grande interesse, Erik Nelson Werner. Bene il resto del cast e alla fine ottimo successo per tutti.

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