Il ponte fra Nazareth e Bari

I Radiodervish con l'Orchestra di Nazareth chiudono la riuscita seconda edizione del MSP

Foto di Andrea Bruno
Foto di Andrea Bruno
Recensione
world
Marvellous Sound Project Mossano
21 Giugno 2009
Il potere evocativo della voce di Nabil Salameh è evidente non appena attacca “Amara terra mia”: per il lasso di una canzone siamo a tu per tu con la capacità di Domenico Modugno di scavare nel dolore e di raccontarlo fotografando un territorio che restituisce soprattutto addii. E scopriamo che quel dolore ha, da sempre, anche un’inflessione araba, sta in una posto della gola cui non siamo soliti prestare attenzione, ma che è senz’altro parte di noi. Ma pur richiamando “sole alla valle, sole alla collina”, la splendida giornata è ormai tramontata: la Villa di Montruglio e la seconda edizione del Marvellous Sound Project stanno salutando il solstizio d’estate e devono fare i conti con qualche goccia di pioggia. Pazienti, i Radiodervish, e con loro un pubblico attento e partecipe: sanno aspettare che passi anche questa nuvola, prima di riprendere il concerto che li vede per la prima volta in Europa in compagnia di Lubna Salameh alla voce e ai tamburi a cornice, Nizar Radwan (oud e violino), Issa Awad (kanun) e Adel Khoury a sostenere i compagni con darbuka e tamburi a cornice. Sono i musicisti dell’Orchestra di Nazareth con cui si sono esibiti in prima mondiale a maggio ad un altro festival per la pace, quello di Tel Aviv. Con loro la voce di Nabil, le sapienti tastiere di Alessandro Pipino ed il collante offerto dalle chitarre e dal contrabbasso di Michele Lobaccaro intonano la melodia arabo-andalusa che da dieci secoli fa da ponte attraverso il Mediterraneo, "Lamma Bada Yata Thanna”, ma anche le proprie canzoni pugliesi e meticce che hanno fatto il giro del mondo, da "Centro del Mundo" a "Yara". Il tour è appena cominciato.

Interpreti: Lubna Salameh, voce e ai tamburi a cornice Nizar Radwan, oud e violino Issa Awad, kanun Adel Khoury darbuka e tamburi a cornice Nabil, voce Alessandro Pipino, tastiere Michele Lobaccaro, chitarre acustiche 6 e 12 corde e contrabbasso

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