Il pianoforte atemporale di Stockhausen

Al Romaeuropa Festival, Boccadoro impegnato in una vera e propria prova di resistenza

Recensione
classica
Romaeuropa Festival Roma
06 Ottobre 2013
Particolarissimo appuntamento quello proposto all'Accademia di Francia nell'ambito del Romaeuropa Festival 2013: la prima esecuzione italiana integrale di "Natürliche Dauern", terza parte di "Klang", ciclo pianistico iniziato nel 2004 da Stockhausen e rimasto incompiuto per la scomparsa del compositore. Oltre due ore senza interruzioni che, anticipatamente, Carlo Boccadoro ha avvisato poter essere intese anche come una sorta di istallazione sonora, esonerando dunque il pubblico da un ascolto rituale e immobile. Corrispondente alla terza ora della giornata, anzi della notte, il brano mostra un carattere fortemente contemplativo e, seppur influenzato dalle scelte affidate all'esecutore, affascina per le sue alternanze di suoni forti e altri appena percettibili, situazione che porta spesso alla loro agglomerazione in un impasto timbrico particolare. Il senso sembra essere quello di un ascolto della natura - si pensi al silenzio intorno alla casa che il musicista aveva nei dintorni di Colonia immersa nella foresta nera: una rarefazione frutto di un'indagine microscopica, come se si isolasse ciascun puntino luminoso nel cielo stellato di una tersa notte d'estate e lo si lasciasse splendere fino allo spegnimento. Il tempo si dilata incredibilmente, malgrado man mano il discorso si animi grazie a diversi arabeschi fluidi, improvvise ripercussioni e più densi passaggi. E così, senza troppa fatica, i circa 150' sembrano trascorrere in molto meno tempo per il pubblico, rimasto quasi tutto ipnoticamente ed educatamente ad ascoltare fino alla fine, per tributare un lungo applauso al pianista.

Interpreti: Carlo Boccadoro, pianoforte

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