Il Campiello non convince
Il lavoro di Wolf-Ferrari apre la stagione al nuovo Teatro dell'Opera di Firenze

Recensione
classica
1936, Berg è appena morto lasciando incompiuta la Lulu, Ermanno Wolf-Ferrari fa il Campiello... eh, vabbè, son paragoni da farsi ? Non è forse giusto riscoprirli, questi maestri dotati di un talento sicuro, di ottime anche se non innovative fondamenta stilistiche, comunque non epigoni a nessuno ? Sì, certo, anche Wolf-Ferrari, la cui carriera è ben lumeggiata dal ciclo goldoniano di cui I quattro rusteghi è l'episodio più celebre e l'esito tardivo è questo Campiello, variamente memore di Falstaff e di tante altre cose. Ma allora, visto che è la prima volta a Firenze, fatecelo bene. Il direttore Francesco Cilluffo non ci è sembrato all'altezza, tratto in inganno dalle apparenti quadrature di questa musica conservatrice ma in realtà insidiosamente (dal punto di vista direttoriale !) sinfonica, ricca, tutta da dominare e calibrare. La regia di Leo Muscato è esperta ed efficace nelle disposizioni generali, ma fastidiosamente oscillante fra un goldonismo svenevole e leccato e un tono farsesco anche troppo sgangherato e compiaciuto, il tutto nell'inquadratura di un facile concetto per risolvere i tre brevi atti eseguiti unitariamente: il campiello veneziano 1756 (l'originale), 1936 (prima rappresentazione dell'opera), 2014. E che, ci fate della Konzeptregie su Wolf-Ferrari ? Peccato: lo spettacolo aveva dalla sua, oltre alle piacevoli scene e costumi di Tiziano Santi e Silvia Aymonino, un folto cast veramente ottimo. Segnaliamo almeno le deliziose Alessandra Marianelli e Barbara Bargnesi (Gasparina e Gnese), Clemente Antonio Daliotti (il cavalier Astolfi) e un divertente Luca Canonici travestito da donna Pasqua Polegana. Soprattutto ai meriti di questo cast attribuiamo il successo comunque cordiale. Repliche fino al 4 ottobre.
Interpreti: Alessandra Marianelli, Cristiano Olivieri, Diana Mian, Luca Canonici, Barbara Bargnesi, Patrizia Orciani, Alessandro Scotto di Luzio, Filippo Morace, Clemente Antonio Daliotti, Luca Dall'Amico
Regia: Leo Muscato
Scene: Tiziano Santi
Costumi: Silvia Aymonino
Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore: Francesco Cilluffo
Coro: Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro Coro: Lorenzo Fratini
Luci: Alessandro Verazzi
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