Ecco uno spettacolo che si può vedere soltanto a Salisburgo, e che in Italia sarebbe inconcepibile. Il "teatro di regia" moderno alla tedesca celebra con Jurgen Flimm i fasti della eccentricità, della bizzarria, della fantasia, chiedendosi come sia possibile rendere oggi attuali e comprensibili le meraviglie del barocco. E risolve il problema con una multimedialità scatenata, nella quale ogni mezzo è lecitamente impiegato al fine di stupire, di incantare, di divertire. "King Arthur" di Henry Purcell (1691) è fatto di pezzi di musica intercalati da ampi dialoghi parlati. L'idea di Flimm è di far recitare ad attori-doppi una storia moderna, in abiti di tutte le epoche e con personaggi simbolici, liberamente ispirandosi al testo di John Dryden, reinventando le mirabolanti vicende di Re Artù in continue associazioni che invadono e travolgono lo spazio della Felsenreitschule fino al delirio dell'immaginario e del funambolico. Si giunge così a rendere un'idea del teatro barocco che insieme all'universalità realizza il principio della meraviglia, in un tentativo di trasposizione che ci avvicini a quell'idea di teatro per noi oggi. Ed è un tentativo che pur fra molte provocazioni coglie nel segno. La musica interviene naturalmente e stupendamente portando in questo caos organizzato ordine, misura, poesia, distacco, sublimazione. Una compagnia di canto perfetta (Rey, Bonney, Remmert, Schade, Widmer) si mette al servizio di Nikolaus Harnoncourt e del suo inappuntabile Concentus Musicus Wien con proprietà stilistica e partecipazione convinta. E il direttore ne cava un'aura ispirata, mobile, flessibile, del tutto capace di comunicarci e di farci intendere come meglio non si potrebbe il messaggio universale di Purcell.
Interpreti: King Arthur, Michael Maertens; Oswald, Dietmar König; Conon, Peter Maertens; Merlin, Christoph Bantzer; Osmond, Roland Renner; Aurelius, Christoph Kail; Emmeline, Sylvie Rohrer; Matilda, Ulli Maier; Philidel,
Alexandra Henkel; Grimbald, Werner Wölbern; Sopran,
Barbara Bonney/Isabel Rey; Alt, Birgit Remmert; Tenor,
Michael Schade; Baritone, Oliver Widmer
Regia: Jürgen Flimm
Scene: Klaus Kretschmer
Costumi: Birgit Hutter
Coreografo: Catharina Lühr
Orchestra: Concentus Musicus Wien
Direttore: Nikolaus Harnoncourt
Coro: Concert Association of the Vienna State Opera Chorus
Maestro Coro: Rupert Huber