Galuppi sa anche essere serio

La prima esecuzione in epoca moderna della Didone abbandonata è un importante contributo al tricentenario di Galuppi, sommerso dalle celebrazioni mozartiane. Infatti è il primo convincente recuoppero - dopo alcuni tentativi infelici - di una sua opera seria, che sfata la convinzione che il talento del Buranello fosse limitato al genere comico.

Recensione
classica
Teatro Lirico Sperimentale "A.Belli" Spoleto
Baldassarre Galuppi
22 Settembre 2006
La Didone abbandonata fu tra i dramma per musica di Metastasio prediletti dai compositori: nel 1741 lo musicò anche Galuppi, la cui versione circolò per un quarto di secolo in Italia e fuori. Quest'esecuzione è la prima in tempi moderni e probabilmente sarà ricordata come il più importante contributo al tricentenario dell'autore, fagocitato dalle celebrazioni mozartiane. Infatti si considerava Galuppi uno specialista del dramma giocoso, mentre la Didone fa scoprire un compositore che possiede pienamente lo stile alto e soprattutto, più di altri contemporanei, sa dar vita a situazioni drammatiche variate e vigorose. Le arie di Didone ed Enea, molto ampie, sono articolate in episodi contrastanti, che in qualche modo superano la simmetria e la ripetitività dell'obbligatoria forma col da capo. Jarba ha arie più brevi, da cui però erompe tutto il carattere istintivo, arrogante, violento del re africano. Per i giovanissimi cantanti del Teatro Sperimentale è stato un impegnativo banco di prova. Assolutamente positivo il risultato per Federica Giansanti, che affronta con sicurezza e baldanza il canto di sbalzo e le agilità di forza del ruolo eroico di Enea, e per Stefania Grasso (Didone), precisa e limpida nelle colorature, sebbene il timbro esile non le permetta di differenziare e valorizzare tutte le diverse situazioni espressive. Federica Carnevale dà rilievo al ruolo marginale di Araspe unendo un bel timbro scuro alla proprietà stilistica. Bene anche Maria Agresta e Giuseppe Varano, mentre Andrea Carè è immaturo per un repertorio stilisticamente e tecnicamente così esigente. Messa in scena di Lucia Gabriele Dolcini, essenziale per necessità di budget ma molto appropriata. Franco Piva, autore della revisione di quest'opera, ha diretto con cura ed amore la sua scoperta.

Note: nuovo allestimento

Interpreti: A. G. S. Grasso, F. Giansanti, M. Agresta, F. Carnevale, G. Varani, A. Caré, G. Sirci

Regia: Lucio Gabriele Dolcini

Scene: Lucio Gabriele Dolcini

Costumi: Lucio Gabriele Dolcini

Orchestra: Otlis 2006 Orchestra del Teatro Lirico Spermentale

Direttore: Franco Piva

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