Frisell sideman d'eccezione

A Roma "Luglio Suona Bene" ospita il trio di McCoy Tyner

Recensione
jazz
Musica per Roma Roma
26 Luglio 2009
Nel jazz la dialettica intergenerazionale è un ingrediente dell'interplay. E' utile, però, mettere a fuoco che il pianista McCoy Tyner ha 71 anni, l'altista e sopranista Gary Bartz 69 mentre il chitarrista Bill Frisell 58. Tra i primi due ed il terzo non passa una generazione in termini numerici ma in ambito sonoro sì, con la linea di confine che si chiama Coltrane con cui Tyner ha a lungo collaborato ed al quale Bartz si è ispirato. Forse per questo il ruolo di Frisell nella formazione - ospite della Cavea dell' auditorioum Parco della Musica - è quella di un sideman di valore, che sorride spesso durante le esecuzioni, disegna temi all'unisono con il sax oppure tesse un inventivo controcanto, interagendo anche con la sezione ritmica con un sostegno ad accordi inconsueto. Il chitarrista ha volutamente rinunciato agli effetti di distorsione pur se negli assoli la sua poetica - in bilico tra frammentazione e ricomposizione - emerge nella sua maturità ed originalità. A Gary Bartz spetta un ruolo minoritario di solista con una potenza sonora in declino al contrario del fraseggio sempre ben costruito. Tyner agisce soprattutto su dinamiche e volumi, su pieni e vuoti: masse accordali, crescendo, brevi volate alla mano destra senza veri e propri assoli, mantenendo un suono possente. I temi sono quasi tutti suoi, con frequente uso di scansioni afrolatine e tempi dispari, ben eseguiti dalla giovane e muscolare sezione ritmica (Gerald Cannon, contrabbasso, e Eric Kamau Gravatt, batteria) ma bastano i soli di "Blues on the Corner" per svelare l'animo dei musicisti: Tyner modale, Bartz bluesy nel profondo, Frisell che fa emergere problematicamente il blues da singoli elementi, i due ritmi virtuosistici. Pubblico affettuosamente entusiasta per un concerto che è durato un'ora e venti.

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