Enough blood, enough sacrifice...

"The Sacrifice" è un capolavoro di modernità e contrappunto, un incastro sonoro in cui i Leitmotive vengono proposti, riproposti, elaborati con una forza ritmica incalzante, con dinamiche talvolta violente, con gli strumenti al limite del loro registro, una tensione costante dalla quale si ha la percezione che le cose non stiano andando bene.

Recensione
classica
Sadler's Wells London
James MacMillan
26 Novembre 2007
"The Sacrifice" è un capolavoro di modernità e contrappunto, un incastro sonoro in cui i Leitmotive vengono proposti, riproposti, elaborati con una forza ritmica incalzante, con dinamiche talvolta violente, con gli strumenti al limite del loro registro, una tensione costante dalla quale si ha la percezione che le cose non stiano andando bene. La scrittura di MacMillan è cinematografica nel suo introdurre le situazioni drammatiche, gli stati d'animo, le paure, è "psicologica": il compositore plasma i suoni e le armonie come uno psichiatra entra nella mente delle persone, in platea si ansima e i battiti del cuore sono regolati dalla partitura. La trama dell'opera è classica, fonda le radici nel Maginobion, libro di storie mitologiche della tradizione gallese del XI secolo. C'è una guerra civile violenta e duratura e il capo di una fazione dà in sposa sua figlia al capo della fazione avversa, sperando di cessare così le ostilità e portare la pace. Ma ovviamente a rovinare i piani c'è un rivale, follemente innamorato di Sian. L'opera si traduce dunque in un Gesamtkunstwerk dove parola, azione e musica sono in continua fusione e simbiosi, l'idea drammatica è unica e condivisa e arriva direttamente allo stomaco di chi guarda. È un'opera aspra e violenta, con due assassinii, risse, accoltellamenti, e il finale non è certo dei più lieti: Sian sorregge il padre assassinato dal neo genero, e canta parole di disperazione e speranza per la pace del paese perché "sufficiente è il sangue versato e sufficiente è il sacrificio fatto" appunto "Enough blood, enough Sacrifice".

Interpreti: Sian: Lisa Milne; Evan: Leigh Melrose; General: Christopher Purves; Megan: Sarah Tynan; Mal: Peter Hoare; 3 fanciulle: Rosie Hay, Samantha Hay, Amanda Baldwin; Gwyn (non-singing child): Cameron Jones; Elis (non-singing child): Tomos Hardy / Ben Evans

Regia: Katie Mitchell

Scene: Vicki Mortimer

Costumi: Vicki Mortimer

Direttore: James MacMillan

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