Don Pasquale con gli occhi di un cineasta

L'argomento del Don Pasquale e la sua ambientazione hanno favorito un accostamento con il primo cinema sonoro degli anni '30 del 1900, occasione per svecchiare la messinscena. Ottima la prova di Enzo Capuano (Don Pasquale) e del direttore e concertatore Corrado Rovaris. Pallida l'orchestra.

Recensione
classica
Gran Teatro La Fenice Venezia
Gaetano Donizetti
19 Aprile 2002
E' un'opera divertente il "Don Pasquale", anche se non di quelle la cui originalità colpisce al primo ascolto: sono molti i modelli di Donizetti e, soprattutto, tanto Rossini. Quella del compositore bergamasco è, comunque, una comicità frizzante con i suoi numeri così vivaci, bene interpretati dalla regia di Italo Nunziata, che ha saputo coordinare in maniera elegante e funzionale i movimenti dei personaggi e delle comparse, grazie anche a spazi intercomunicanti in più punti. L'ambientazione è negli anni '30 del 1900, per dare evidenza scenica ad un'analogia, che il regista ha letto tra le sceneggiature del cinema sonoro di quegli anni e l'argomento del "Don Pasquale": in entrambi i casi si ha a che fare con "una trama mélo, con momenti pieni di vitalità, alternati ad altri intrisi di sentimenti delicati...La possibilità di mescolare diversi stili e linguaggi mi ha dato occasione di sfrondare l'opera da una serie di clichés, forse ormai lontani dalla nostra sensibilità" così il regista si racconta nel programma di sala. E il cinema in bianco e nero entra concretamente in scena nell'ultimo atto con delle proiezioni, come un controcanto di quello che si sta consumando dal vivo: la segretaria Norina/Sofronia che corona il sogno di sposare il suo direttore. Il "cineasta" Nunziata ha, poi, potuto realizzare al meglio il suo progetto grazie a cantanti in possesso di grandi doti di attori. Su tutti è emerso Enzo Capuano (Don Pasquale) vocalmente pulito e solido, estremamente incisivo e preciso nella gestione della ritmica, ci ha proposto un'interpretazione piena di energia, bonariamente comica, curata nei minimi gesti. Di rilievo, quindi, la performance di Franco Vassallo (Dottor Malatesta) e di Maria Costanza Nocentini (Norina/Sofronia), la soprano, in particolare, è in possesso di una voce piuttosto interessante, dotata tecnicamente, presenta, tuttavia, delle difficoltà a livello di dizione. Un po' più affaticato è apparso Massimo Giordano, che comunque ha lasciato un buon ricordo del suo Ernesto. Nonostante l'ottima concertazione e direzione di Corrado Rovaris, l'orchestra non è risultata convincente, fornendo una prova incolore, che poco ha restituito della vitalità della partitura.

Note: nuovo all.

Interpreti: Capuano, Vassallo, Giordano, Nocentini, Orecchia

Regia: Italo Nunziata

Scene: Pasquale Grossi

Costumi: Pasquale Grossi

Orchestra: Orchestra del Teatro La Fenice

Direttore: Corrado Rovaris

Coro: Coro del Teatro La Fenice

Maestro Coro: Guillaume Tourniaire

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