Don Carlo sul piede di guerra

Inaugurato il Maggio alla presenza del neoministro Bray e del sindaco Renzi

Recensione
classica
Maggio Musicale Fiorentino Firenze
Giuseppe Verdi
02 Maggio 2013
“Vi prometto che con l’orchestra e il coro vinceremo questa battaglia e faremo il Maggio; non lasciateci morire”. Con queste parole un commosso e vibrante Zubin Mehta ha aperto il festival fiorentino, dopo aver ringraziato il pubblico per essere venuto alla rappresentazione del Don Carlo, nonostante fosse in forma di concerto, e aver salutato il ministro Bray e il sindaco Renzi che erano presenti nel palco d’onore delle autorità, al centro del teatro. La sala era gremita, anche grazie alla generosità del gruppo Confindustria Firenze e Bassilichi che qualche giorno prima dell’evento ha acquistato i biglietti invenduti, offrendoli alla città; e questo pubblico attento, caldo e generoso, ha fatto la sua parte nello spettacolo, dimostrando quanto il Maggio sia una parte imprescindibile della storia e dell’identità di Firenze. Il Don Carlo è un’opera toccante e difficile, dominata da toni cupi, dal contrasto tormentato tra la ragion di stato e i sentimenti personali, che si declina in modi differenti in ciascuno dei personaggi. Mehta ne ha dato una lettura passionale e appassionata, scegliendo soprattutto nei primi atti dei tempi rapidi, che hanno messo in luce soprattutto gli aspetti di virile vivacità e di tensione emotiva della composizione. Una lettura giovane e fiammeggiante, a cui orchestra e coro hanno aderito con slancio dimostrando tutto il loro temperamento. Molto ben scelti i cantanti, davvero dentro la parte: Massimo Giordano col suo bel timbro, ha impresso al protagonista un ardore giovanile mentre Kristin Lewis ha incarnato una Elisabetta intensa e accorata, sensibile e forte. Tantissimi applausi hanno ricevuto anche Eboli (Ekaterina Gubanova), Rodrigo (Gabriele Viviani), Filippo (Dmitri Beloselskiy) e il resto del cast, che ha condotto sino in fondo uno spettacolo senza smagliature in cui, per ovvi motivi, tutta l’attenzione era solo sulla musica. Travolgente la scena dell’autodafè alla fine del III Atto, in cui le masse corali e l’orchestra hanno dato il meglio di sé, dimostrando compattezza, perfezione tecnica e grandissima personalità. No, davvero non si può lasciar morire il Maggio.

Interpreti: Filippo II, Dmitry Beloselskiy Don Carlo, Massimo Giordano Rodrigo, Gabriele Viviani Il Grande Inquisitore, Paata Burchuladze Un frate, Alexander Tsymbalyuk Elisabetta, Kristin Lewis La Principessa Eboli, Ekaterina Gubanova Tebaldo, Laura Giordano Il Conte di Lerma / Un Araldo Reale, Saverio Fiore Voce dal cielo, Ekaterina Sadovnikova Deputati fiamminghi, Andrea Vincenzo Bonsignore, Gianluca Margheri, Italo Proferisce, Alessandro Calamai, Davide Ruberti, Marco Bussi

Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Direttore: Zubin Mehta

Coro: Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro Coro: Lorenzo Fratini

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