Divertimento e magia nella cucina di Ravel

Dopo 66 anni tornano all'Opera di Roma le due uniche opere di Ravel

Recensione
classica
Teatro dell'Opera di Roma Roma
Maurice Ravel
02 Febbraio 2014
I debiti del teatro, lo sciopero, il diluvio: questo spettacolo non è nato sotto una buona stella. Però, a dispetto delle stelle, tutto è riuscito perfettamente sotto tutti gli aspetti. Charles Dutoit è uno specialista della musica francese - e di Ravel in particolare - e ha da alcuni anni un ottimo rapporto con l'orchestra dell'Opera, che infatti gli ha risposto mirabilmente: il risultato è stata una resa orchestrale curatissima, elegante nel cogliere le infinite preziose sottigliezze della strumentazione di Ravel, ma senza compiacimenti e sottolineature manierati. Perfetto il rapporto con il palcoscenico, dove agivano alcuni specialisti francesi, apprezzabili non tanto per qualità vocali individuali quanto per pertinenza stilistica e affiatamento: da citare almeno Stéphanie d'Oustrac, Benjamin Hulett, François Piolino, Jean-Luc Ballestra e con loro il nostro Andrea Concetti, che erano i protagonisti dell'Heure espagnole e poi ricoprivano vari ruoli nell'Enfant e les sortilèges. Laurent Pelly, insieme alle due scenografe e a... sé stesso come costumista, non ha sbagliato un colpo nel mettere in scena queste due operine nient'affatto semplici da risolvere scenicamente. Nella prima l'ambientazione è contemporanea - ormai è scontato - e può ricordare un film di Almodovar, dove si dà casualmente convegno una serie di tipi maschili stranamente assortiti, che una disinibita Concepciòn manovra facilmente per giungere, dopo non poche peripezie, a divertirsi con quello che ha valutato il più adatto allo scopo. Totalmente diverso l'Enfant: s'inizia nel mondo reale ma con tavolo, sedia, quaderni e penna enormi, perché visti dalla prospettiva del bambino, e poi si scivola nel mondo dell'immaginazione, del sogno, degli incubi, dei rimorsi, dei complessi, in delicato equilibrio tra favola e psicanalisi, attentamente miscelati per rendere la magica atmosfera di questo piccolo capolavoro. Pubblico non numerosissimo ma affascinato.

Note: Allestimento del Glyndebourne Festival

Interpreti: L'heure espagnole: Stéphanie d'Oustrac, Benjamin Hulett, François Piolino, Jean-Luc Ballestra, Andrea Concetti. L'enfant et les sortilèges: Kathouna Gadelia, Hanna Hipp, Stéphanie d'Oustrac, Eleonora De La Pena, Kathleen Kim, Chiara Pieretti, Julie Pasturaud, Andrea Concetti, Jean-Luc Ballestra, François Piolino, Alessia Martino.

Regia: Laurent Pelly, ripresa da Paul Higgins

Scene: Caroline Ginet (L'heure espagnole), Barbara de Limburg (L'enfant et les sortilèges)

Costumi: Laurent Pelly

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma

Direttore: Charles Dutoit

Coro: Coro del Teatro dell'Opera di Roma e Coro di Voci Bianche del Teatro dell'Opera

Maestro Coro: Roberto Gabbiani (Josè Maria Sciutto maestro del Coro di Voci Bianche)

Luci: Joël Adam, riprese da Andrew May

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